Le Borse europee gradiscono i dati macroeconomici

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Dopo la potente inversione ribassista provocata da un pessimo dato sul PMI tedesco siamo tornati alla normalità: le borse europee mostrano di gradire i dati macroeconomici europei. A cosa ascrivere questo comportamento?

Perché le borse europee spesso salgono con dati macroeconomici negativi?

I motivi li possiamo ridurre a due ed entrambi legati ai comportamenti ed alle politiche della Banca Centrale Europea: vediamoli.

1 Sappiamo bene quanto negli ultimi anni le dinamiche complessivamente rialziste delle borse europee (e non soltanto europee) siano state condizionate o meglio sostenute dalle politiche di espansione monetaria.

I tassi dei principali bond governativi intorno allo zero offrono poche alternative all’investimento sull’equity.

Pertanto dati macroeconomici poco brillanti che mantengano la BCE in tensione e orientata verso una politica monetaria espansiva tengono alto il sentiment degli operatori di borsa.

Operatori di borsa che sanno di poter contare su “fiumane” di liquidità a tasso zero.

2 Finora le politiche monetarie espansive hanno funzionato.
Quindi se è vero che i dati macroeconomici pubblicati sono negativi è anche vero che l’attesa è che le mosse della BCE poi producano gli effetti desiderati ovvero la ripresa delle economie europee.
Le borse europee scontano questa scommessa come vinta…

Un rischio esistente per le Borse europee

Per la verità un rischio che il giochino stavolta possa funzionare meno bene che in passato esiste.

Vale a dire che post sub-prime il QE della BCE fu accompagnato da svariati ribassi dei tassi di interesse fino ad arrivare allo zero attuale.

Stavolta, a differenza della FED americana che nel frattempo ha fatto risalire i tassi, la BCE parte già coi tassi a zero…

Il rischio che l’Europa dunque scivoli verso un comportamento di tipo giapponese esiste e non va trascurato.

Anche se servirà almeno un anno da ora per verificare gli effetti delle nuove aperture monetarie della BCE, tanto più che il TLTRO è programmato per settembre…

Tabella principale dati macroeconomici europei di giornata

  EUR Indice PMI manifatturiero francesi (Mar) 49,7 49,8 49,8
  EUR Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero (Mar) 44,1 44,7 44,7
  EUR Indice PMI manifatturiero (Mar) 47,5 47,6 47,6
  EUR Indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero spagnolo (Mar) 50,9 49,6 49,9
  CHF Indice SVME dei direttori acquisti (Mar) 50,3 53,6 55,4
  EUR Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero italiano (Mar) 47,4 47,4 47,7
  EUR Tasso mensile di disoccupazione italiano (Feb) 10,7% 10,5% 10,5%
  GBP Indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero (Mar) 55,1 51,2 52,1

 

Vediamo che sui PMI manifatturieri si è aperta la gara a chi fa peggio e, udite udite, la Germania guida la classifica dei peggiori con una 44.1 da rabbrividire!

Meglio l’Italia con un 47,4 in linea con le attese.

Anche se poi noi ci facciamo male con la disoccupazione che sale a10.7% vs 10.5% di consensus.

Fa eccezione, guarda caso, la Gran Bretagna che cresce BREXIT o non BREXIT e mostra un 55,1 versus 51.2 che invita a ulteriori riflessioni sulla validità del progetto UE…

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