Borse e mercati: quale strada prenderanno?

Borse

Per le Borse e mercati si apre una settimana che potrebbe essere utile per capire se si sono create le basi per una ripartenza rialzista o viceversa si sta entrando in un trading range di 4/5 punti percentuali destinato ad annoiarci a lungo.

Lasciamo in sottofondo le probabilità di un nuovo prevalere degli orsi perché le aperture delle Banche centrali sul fronte monetario pare li abbiano scoraggiati parecchio.

Complessivamente un’ uscita rialzista pare avere più probabilità.

Anche se una conformazione a testa e spalle, visibile sul alcuni indici europei, potrebbe necessitare di alcune sedute prima di consentire lo sviluppo al rialzo.

Tra l’altro anche la rottura della trend line ribassista fa prevalere l’ottimismo.

Come sempre saranno decisivi i dati macroeconomici per aiutare semmai le Borse e mercati  a rompere gli indugi o viceversa proseguire in laterale.

Certo è che in questa fase, come spesso accaduto in passato, per quanto assurdo possa sembrare, l’abbrivio al rialzo potrebbe anche arrivare da qualche dato macro particolarmente brutto.

Sì, perché eventuali impacci dell’economia reale farebbero aumentare le probabilità che FED e BCE (ed a seguire altre Banche centrali) mollino i freni e riprendano a inondare di liquidità il sistema.

Calendario eventi macroeconomici rilevanti  attesi in settimana

Faro sul PIL e occupazione USA per partire

La settimana si aprirà con due PIL distanti quanto significativi.

Giappone e Gran  Bretagna dovranno dirci se c’è vita anche per le nazioni che hanno deciso di rimanere autoctone.

Se questa “necessità” di coalizzarsi in unioni in stile Stati Uniti ha davvero senso o se viceversa vivere di accordi bi o trilaterali è assolutamente possibile.

Non sarà certamente un singolo dato a darci questa risposta ma , in questa fase politicamente di cambiamento, ogni singola informazione macroeconomica (ed il PIL è dato chiave) assume una valenza particolare.

Nel pomeriggio avremo la cartina di tornasole sull’occupazione USA che ha fornito qualche segnale deludente sulle buste paga ed ora coi nuovi lavori JOLTs  dovrà semmai rassicurare la FED.

Martedì i dati occupazionali britannici saranno il normale seguito al dato del PIL del lunedì.

In giornata le Borse potrebbero certamente essere più sensibili ai dati sull’inflazione USA del pomeriggio.

Numeri che se a crescere potrebbero davvero smuovere FED e soci ma non certo nella direzione auspicata dagli operatori.

Coi prezzi in salita il taglio dei tassi si allontanerebbe. Fare attenzione!

Draghi di nuovo in vista: Borse e mercati in attesa

Mercoledì attenderemo con particolare curiosità le eventuali nuove idee di Draghi su come sostenere una UE in cui la sua locomotiva tedesca (parole dello stesso Governatore BCE…) sbuffa e avanza sempre più piano.

Altro che locomotiva… e forse proprio questi problemi della Germania potrebbero smuovere una BCE che non a caso ha sede a Francoforte…

Per i dati sui prezzi USA del pomeriggio ribadiamo l’alert valido già il martedì.

Dati Italia in serie e sempre occhio agli USA nel fine settimana

Uno spazio importante tra giovedì e venerdì se lo ritaglia proprio l’Italia.

Il dato sulla disoccupazione è molto atteso. Le Borse e i mercati europei in questa caso potrebbero gradire un numero migliore delle attese.

A proposito qualcuno ci dovrebbe spiegare perché e cosa ci trova Mediaset a spostarsi in Olanda.

Certamente se spostasse anche le sue reti in sola lingua olandese la fuoriuscita potrebbe anche essere accettabile…

Ma visto che continuerà a trasmettere in Italia queste manovre di fuga fiscale, almeno tra partner europei, non dovrebbero sussistere o no?

Poi sempre in Italia avremo i dati sulle vendite e sui prezzi.

Non muoveranno il mondo delle Borse e mercati ma se fossero positivi ci toglierebbero un po’ di ruggine da  dosso.

I prezzi saranno rilevati in altri posti tra cui Francia e USA quindi attenzione, ribadisco, in questa fase sono dati molto molto pesanti in vista delle manovre delle Banche centrali.

Il venerdì andremo a riverificare se la Produzione industriale cinese è ancora abbattuta dai dazi USA ovvero se sta imparando a conviverci…

Così come negli USA la Fiducia del Michigan dovrà confermarci o meno che Trump e la sua politica non abbiano prodotto già danni proprio tra il suo elettorato sin qui sempre molto compatto e leggibile anche tramite questo specifico dato.

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