Borse asiatiche in stile americano

Nikkei 225

Le Borse asiatiche hanno chiuso per lo più positive stamani nonostante alcuni dati macroeconomici potessero suggerire il contrario.

Una reazione in perfetto stile americano dove spesso Wall Street premia dati macro poco brillanti sottintesi come elemento di pressione verso la FED.

Numeri deboli atti dunque a indirizzare la Banca Centrale USA ad atteggiamenti morbidi sul fronte monetario.

Un percorso imitativo da parte della Cina ci può anche stare.

Di fatto Pechino ha bellamente scopiazzato le manovre espansive di Washington per ora persesi come effetti nei meandri della guerra doganale.

Quindi prendere una serie di dati poco brillanti come spinta per le Borse via banca centrale cinese ci sta.

Diventa un po’ (molto) più difficile capire invece le logiche di un simile comportamento in quel di Tokio.

Per entrare nel dettaglio vediamo le chiusure odierne delle Borse asiatiche trattate:

Nikkei 225 +0.99%

Hang Seng +0.28%

CSI 300       +0.61%

Il tutto acquista ancora più peso specifico dopo le chiusure col segno meno di  ieri sera a Wall Street.

Ora passiamo ad analizzare i dati macroeconomici tutt’altro che brillanti.

Tabella principali dati macroeconomici delle Borse asiatiche

    JPY Consumi delle famiglie (Mensile) (Ago) 2,4% 2,8% -0,9%
    JPY Consumi delle famiglie (Annuale) (Ago) 1,0% 1,2% 0,8%
    CNY Indice dei direttori agli acquisti del settore dei servizi (Set) 51,3 52,1 52,1

In Giappone deludono le attese i consumi interni delle famiglie anche se va detto che risalgono rispetto alla rilevazione precedente.

Sappiamo bene però che il vero punto di forza giapponese è quello dell’export; nell’era dei dazi doganali, che per ora non hanno colpito in pieno le merci giapponesi, i consumi interni restano comunque l’unica alternativa.

Ecco che allora la mancata compensazione da parte dei consumi interni assume una valenza doppia…e quindi più preoccupante.

Tanto da forzare nuovi tagli da pare della BOJ?

In Giappone i tassi sono già negativi da tempo immemore pertanto  la reazione della Borsa ci indica un potenziale proprio che va  oltre le politiche monetarie e il peso del singolo dato macroeconomico.

Cina deludono i Direttori acquisti dei servizi

In Cina invece delude il dato dei Direttori degli acquisti dei Servizi: 51.3 versus 52.1 atteso e precedente.

E qui in effetti la Bank of China potrebbe imitare ancora la FED e portare i tassi a nuovi minimi.

In questo senso la reazione positiva delle Borse asiatiche ha più connessioni coi comportamenti americani.

Anche perché, per quanto indirettamente, il buono stato di salute dell’economia cine se finisce per essere benefico per tante nazioni, Giappone compreso.

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