Bonus pos e credito di imposta pari a 30%

Pos, pagamenti

Da oggi il Governo ha previsto un bonus pos, ossia un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni fatte con carte di credito o prepagate. Si tratta di un beneficio riconosciuto come credito d’imposta agli esercenti attività d’impresa, arti o professioni, quindi anche agli studi professionali. Esso è pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate con pagamento mediante carte di credito, di debito o prepagate. L’obiettivo di detta misura è quello di incentivare il pagamento di beni e servizi tramite strumenti tracciabili.

Bonus pos, incentivo di strumenti tracciabili

E’ bene sapere che dal prossimo 1° luglio la soglia per l’utilizzo del contante viene ridotta a 1.999,99 euro. Allo stesso tempo, per i pagamenti ricevuti dai professionisti con moneta elettronica dai consumatori finali, matura un credito di imposta sul costo delle commissioni sopportate. Per professionisti e studi associati, risale al giugno 2014 l’obbligo di garantire ai clienti la possibilità di effettuare pagamenti anche con le carte. L’obbligo dovrebbe riguardare anche l’utilizzo di carte prepagate, considerando come il credito di imposta viene riconosciuto anche sulle relative commissioni.

Entrambi questi due elementi dovrebbero fungere da incentivo per completare il processo di gestione sempre più automatizzato dell’attività professionale, che riguarda anche i pagamenti elettronici. Si deve trattare di commissioni riferite a cessioni di beni e prestazioni di servizi rese nei confronti di consumatori finali a partire dal 1° luglio 2020. Il credito è riconosciuto a condizione che, professionisti singoli o studi associati, abbiano conseguito ricavi e compensi per un importo non superiore a 400.000 euro. Naturalmente, si fa riferimento al periodo dell’anno d’imposta precedente a quello di riferimento.

Come si può usare il credito d’imposta

Il credito di imposta maturato potrà essere usato solo in compensazione, esponendolo nei modelli di pagamento F24, a partire dal mese successivo a quello in cui la spesa è stata sostenuta. Il credito va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta di maturazione e in quelli successivi sino a quello in cui se ne conclude l’utilizzo.

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