Bonus da 516 euro per piccoli investimenti d’impresa come tablet, smartphone e arredi

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Largo alle spese piccole ma importanti, per lanciare l’attività di impresa. Il Ministro dell’Economia Daniele Franco lancia una utile agevolazione per tablet, smartphone e mobili per ufficio tramite credito di imposta. Il limite per questi beni strumentali è 516 euro per ciascun acquisto. Vediamo come poterne usufruire con l’aiuto degli Esperti di Fisco di ProiezionidiBorsa.

Bonus da 516 euro per piccoli investimenti d’impresa come tablet, smartphone e arredi

I costi degli acquisti si possono dedurre sia dal reddito di impresa sia di lavoro autonomo per il costo integrale nell’esercizio in cui è stato effettuato l’acquisto. Ma questi beni devono essere utilizzati in modo ‘autonomo’. Dunque non possiamo dedurre l’acquisto di un paio di cuffie super costose per il telefono o di una tastiera nuova per il pc, perché non sono oggetti che si possono usare in modo autonomo. Oppure possiamo spalmare l’investimento in più esercizi: applicando al costo i coefficienti di ammortamento tabellari previsti nel DM 31/12/1988.

Deducibilità in uno o più esercizi

Ed ecco quindi il Bonus da 516 euro per piccoli investimenti d’impresa come tablet, smartphone e arredi. Si tratta di una piccola boccata d’ossigeno molto gradita, però, sia dalle piccole e medie imprese che dalle start up. Ma anche dai lavoratori licenziati che decidono di fare il salto e mettersi in proprio, mettendo a frutto sia il TFR che le competenze acquisite negli anni come dipendente. A proposito di ciò, ecco quanto denaro liquido conviene avere a portata di mano e per cosa.

Il credito di imposta per questi nuovi investimenti spetta per l’acquisto di beni strumentali, a prescindere dalla circostanza, che siano dedotti per intero nel periodo di imposta oppure in più esercizi, tramite la procedura di ammortamento. È quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare del 23/07/2021, in risposta a uno specifico quesito. Ovviamente se scegliamo la deducibilità in tre o cinque anni, accertiamoci che si tratti di una cosa conveniente, altrimenti ci costa di più il lavoro del commercialista che la deduzione.

Cosa succede se dopo due anni vogliamo rivendere il nostro acquisto

Cosa succede al Bonus piccoli investimenti (o Bonus tablet come qualcuno lo ha già ribattezzato) se vogliamo rivendere il bene? Diamo un’occhiata al comma 1060 della Legge di Bilancio 2021. Esso prevede che ci sia un meccanismo di recupero di credito di imposta del bene acquisito e funzionante, se vogliamo rivenderlo a qualcuno oppure destinarlo a una struttura produttiva esterna. Per esempio, spedirlo a un collaboratore dell’azienda che lavora dall’estero. Dobbiamo ricalcolare il credito di imposta escludendo il costo dalla base originaria di calcolo.

Attenzione all’iscrizione

Meglio, dicono i ‘tech victim’ se la deduzione non viene fatta con iscrizione diretta nel conto economico. Meglio caricare i piccoli acquisti nel libro cespiti e procedere con l’ammortamento integrale, in modo da tenere memoria del loro acquisto.

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