Bond USA: segnali di inflazione in arrivo

Bond

Proprio mentre in Europa un po’ di inflazione sarebbe quasi auspicabile dai Bond USA arriva qualche segnale di possibile inflazione in arrivo.

Si deve considerare che la forza del mercato del lavoro americano prima o poi porterà ad aumenti salariali e a conseguenti pressioni inflazionistiche.

Fino a un certo limite tutto ok, ma se poi l’inflazione prendesse a salire velocemente?

FED colomba ma se l’inflazione sale…

I mancati acquisti di Bond USA nelle ultime sedute segnalano, non solo  rendimenti  poco attrattivi ma l’attesa per un possibile rialzo dei tassi a breve.

Da dicembre, nella FED hanno chiaramente prevalso le colombe e i rialzi dei tassi previsti per il 2019 sono stati scongiurati.

Lo stesso Trump sta spingendo forsennatamente affinché addirittura la FED tagli i tassi per sostenere ancora di più l’economia.

Ma se l’inflazione riprendesse a salire?

Se l’inflazione riprendesse a salire certo sarebbe una manna per chi ha tenuto ferma la liquidità in attesa di comprare Bond USA a rendimenti più appetitosi…

La vera domanda è: FED potrebbe ignorare l’inflazione?

Certo che no!

Unica soluzione è stabilire un tetto di inflazione media

Con grande delusione per chi si aspetta l’emissione certa di Bond USA a rendimenti più elevati sul tavolo della FED è in corso un dibattito per trovare una soluzione indolore.

Sì, perché un rialzo dei tassi oltre a scatenare la guerra con la Casa Bianca avrebbe certamente effetti deleteri sulle borse.

Avendo chiarissimi questi due grandi problemi nella FED si sta valutando di determinare  l’inflazione al 2% non come tetto massimo ma come tasso medio.

E’ evidente come in questo caso partendo ora da una inflazione più bassa si accumulerebbero dati mensili in grado di tenere calmierata la sommatoria che poi genererà la media.

Bond USA appetibili per il cambio

Per chi opera in euro deve comunque rimanere prevalente la lettura che l’appetibilità dei Bond USA deriva e deriverà sempre maggiormente dal potenziale cambio favorevole tra euro e dollaro.

Molto meno significativa resta l’attrattiva di qualche decimale di rendimento cedolare tanto più su titoli che comunque resteranno a rendimenti complessivamente bassi.

 

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