Bolletta troppo alta potrebbe essere il momento di cambiare la caldaia?

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La caldaia rappresenta uno degli elettrodomestici più importanti della nostra casa. Da essa dipende, infatti, l’erogazione dell’acqua calda, ma anche il riscaldamento degli ambienti domestici. In linea di massima, se le manutenzioni ordinarie vengono sistematicamente svolte non dovremmo avere grossi problemi all’orizzonte.

Tuttavia, il mal funzionamento di una caldaia non è sempre legato a qualcosa di vistoso o ad un vero e proprio guasto improvviso. A volte ci sono segnali che di primo acchito sembrano innocui ma che, invece, dovrebbero farci riflettere.

Uno di questi è, ad esempio, dato dall’addebito bimestrale, specie quando è esoso. Ora, in caso di bolletta troppo alta, potrebbe essere il momento di cambiare la caldaia e mettere fine agli alti costi del gas? Procediamo con ordine.

Qualche strano segnale

Tra i segnali da prendere in considerazione, potrebbe esserci un rumore, una vibrazione continua della caldaia. Potrebbe essere indicativo di problemi alla pompa, o alla valvola. Non conoscendo la causa di questi rumori, per sicurezza, meglio spegnere la caldaia e chiamare un tecnico

Valutare poi, a problema diagnosticato, se è conveniente una riparazione, piuttosto che una sostituzione. Più grave invece un’eventuale perdita riscontrata. Essa, infatti, tradisce un’usura delle parti interne che, col tempo, determinerà anche ulteriori danni ad altre componenti della caldaia.

I casi di maggiore allarme

L’intervento immediato e tempestivo di un tecnico è, poi, necessario in caso di cattivo odore emanato dalla caldaia. A tal fine, ricordiamo che buona norma sarebbe quella di avere in casa anche un rilevatore di gas. Servirebbe ad evitare potenziali situazioni pericolose, come quelle legate ad una perdita pericolosissima di monossido di carbonio.

Inoltre, la presenza di condensa, di fuliggine, di una fiamma intermittente o di colore giallo e non blu, non devono passare inosservati. Infine, si potrebbe valutare la sostituzione della caldaia, laddove i termosifoni impiegassero troppo a riscaldarsi, o restassero tiepidi.

Come comportarsi quando la bolletta è troppo alta

Stiamo ipotizzando di trovarci con una o più bollette del gas metano dagli importi decisamente maggiori rispetto alla media. Bisogna, perciò, capire se in presenza di bolletta troppo alta potrebbe essere il momento di cambiare la caldaia.

Appuriamo anzitutto di quanto si discostano gli attuali importi. Recuperiamo quindi le vecchie fatture e controlliamo i metri cubi consumati in passato.

Se il consumo è più o meno lo stesso, allora l’aumento della bolletta è dovuto ad un aumento del prezzo del gas. Se, invece, risulta un consumo nettamente superiore ai vecchi consumi, pur non avendo modificato le nostre abitudini, il problema riguarda la caldaia.

A quale data risale l’acquisto della nostra caldaia?

Questo quesito risulta essere tanto più pertinente quanto più la data del suo acquisto risale a 10-15 anni addietro. Bisogna, infatti, considerare che le caldaie di ultima generazione, quelle a condensazione, risalgono al 2015. Dunque, se la nostra caldaia è antecedente, a maggior ragione, dovrà essere sostituita.

Si potrebbe, infine, procedere anche con il controllo della classe energetica di appartenenza, esaminando l’etichetta energetica. L’appartenenza alla classe energetica A garantisce, infatti, maggiori rendimenti di acqua calda e di riscaldamento. A questi ultimi dovrebbe essere collegato un consumo ridotto ed un minor impatto ambientale.

Se infine gradite scoprire i vari tipi di caldaie per generare acqua calda, vi invitiamo a leggere il seguente articolo.

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