Bitcoin: dove è diretto? Per Roubini vale ZERO

ProiezionidiBorsa

Il Bitcoin ha chiuso la seduta del 15 novembre a 5.579,51 dopo aver aggiornato il minimo annuale a 5.201,75. La capitalizzazione di mercato, a seguito del tracollo iniziato quando quotava oltre 20.000, è crollata sotto i 100 miliardi di dollari.

Per chi è interessato al trading giornaliero con le principali criptovalute rimandiamo alla specifica rubrica di Proiezionidiborsa. L’articolo pubblicato alla chiusura della seduta del 15 novembre è disponibile al seguente link Criptovalute affossate dal FMI: obiettivi.

Il crollo delle criptovalute nel decennale della sua “invenzione” (fonte La Repubblica)

Il Bitcoin ha dieci anni. Fu infatti pubblicato il 31 ottobre 2008 il manifesto di Satoshi Nakamoto, considerato l’ideatore della criptomoneta, di cui non si è mai scoperta l’identità. Questo decennio non solo ha visto la crescita in popolarità e anche volatilità del bitcoin e di altre valute digitali, ma pure l’ascesa della blockchain, il sistema della catena dei blocchi usato per la produzione. Uno standard tecnologico ora impiegato per il tracciamento di settori più disparati, dai farmaci al cibo.

Il 31 ottobre di dieci anni fa su internet comparve per la prima volta il termine Bitcoin, grazie alla pubblicazione di quella che sarebbe diventata la bibbia delle criptovalute: il whitepaper “Bitcoin: un sistema di moneta elettronica peer-to-peer”. A firmarlo Satoshi Nakamoto, pseudonimo giapponese dietro cui si cela il presunto creatore della moneta che ha scompaginato le regole del mercato bancario. Non è un caso che quel 31 ottobre 2008 capitò solo poche settimane dopo il crollo della quarta banca d’investimento più grossa degli Stati Uniti, la Lehman Brothers.

Il 3 gennaio 2009 furono ‘minati’, cioè prodotti i primi 50 bitcoin; il 5 ottobre dello stesso anno 1 bitcoin valeva 1.309 dollari, valore che il 17 dicembre 2017 ha sfiorato i 20mila dollari. Il 22 maggio 2010 c’è il primo acquisto con la moneta: due pizze con 10mila bitcoin. Il 31 ottobre 2015 il bitcoin è sulla copertina dell’Economist. Il 5 dicembre 2013 la valuta digitale diventa illegale in Cina.

La produzione della criptovaluta è così energivora che uno studio recente ha calcolato che potrebbe spingere l’innalzamento della temperatura globale a 2°C nel giro di 15 anni, superando quindi il limite fissato a livello internazionale dall’accordo di Parigi sul clima.

Per Roubini il vero valore del Bitcoin è zero

Il crollo delle criptovalute è legato all’effetto domino ha innescato una fuga di capitali dalle società quotate in Asia e a Wall Street legate al settore.

“Potrei gongolare del crollo del Bitcoin. Ma resta ancora lontano da quello che è il suo vero valore: zero”, è il caustico commento dell’economista Nouriel Roubini. Anzi, “dato che il Bitcoin è alla base di disastri ambientali e di inquinamento il suo vero valore è negativo”.

Analisi di Proiezionidiborsa

Sulla criptovaluta è in corso una proiezione ribassista di medio periodo che ha come I° obiettivo di prezzo area 4.215. L’aspetto interessante della seduta del 15 novembre è la rottura del limite inferiore (area 5.844) del trading range che attanaglia le quotazioni da maggio 2018.

A questo punto o assistiamo a un pronto recupero di questo livello oppure le quotazioni accelereranno verso il I° obiettivo di prezzo in area 4.215. Alla rottura, poi, di questo livello l’obiettivo successivo si trova in area 859.

Per un’inversione al rialzo bisogna attendere una chiusura settimanale del Bitcoin superiore a 6.850.

Prestare, quindi, molta attenzione in chiusura settimanale ai valori indicati.

Bitcoin: proiezione ribassista in corso sul time frame settimanale

Bitcoin: proiezione ribassista in corso sul time frame settimanale

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