Bitcoin e criptovalute: passato, presente o futuro?

ProiezionidiBorsa

Affronto oggi il tema del bitcoin e più in generale delle criptovalute, sotto diverse angolazioni, con particolare attenzione agli ultimi sviluppi ribassisti.

In parte traendo spunto anche dall’intervista di ieri ad Alfio Bardolla, ma soprattutto offrendo ai lettori di proiezionidiborsa alcuni spunti di riflessione, di cui solitamente non c’è traccia neppure nei corsi, invero piuttosto costosi, che oggi si stanno diffondendo sulle criptovalute.

Ma, per dare più ordine alle mie considerazioni, preferisco seguire un piccolo indice.

  • Il bitcoin: supporti e resistenze chiave tra ripresa e ribasso.
  • Le proiezioni in caso di ribasso.
  • Bitcoin e coefficienti trigonometrici.
  • Bitcoin e bomba elettromagnetica.
  • Smart contract: l’ennesima bufala tra intelligenza artificiale e realtà operativa.
  • Rete blockchain: sostituiva del crowd fouding o vana speranza?

Come vedete di materiale da considerare ce n’è un po’, quindi entriamo subito nel merito delle questioni.

Ma con un’avvertenza preliminare.

Il mio intento è quello di fare chiarezza.

Troppe volte, in passato, mi è capitato di assistere a delle mode, da cui sono nati corsi, corsini, interesse da parte dei media, ma altrettante volte non si sono dette le cose per come effettivamente stavano.

In parte perché, evidentemente, ci sono degli interessi in giro a dire che in un certo settore le cose vanno bene, magari benissimo (altrimenti come si convincono le persone a seguire mode che poi, a posteriori, rivelano tutti i propri problemi?).

Ed in parte, forse, anche perché non tutti coloro che si occupano di una certa materia ne colgono tutte le possibili o probabili implicazioni future.

A me pare che sia una situazione del tutto analoga a quella dell’installatore del sistema antifurto, che non spiega, però, come poi ladri esperti farebbero per neutralizzarlo (magari pur sapendolo).

Ma cominciamo!

Solo poco tempo fa, nel report di fine anno di proiezionidiborsa, e già in alcuni articoli in chiaro, avevo evidenziato i possibili rischi sulle criptovalute, quando l’ottimismo era imperante.

Ora tutti possiamo constatare le cadute disastrose di questo periodo.

Come mai, se le criptovalute rappresentano il futuro e, per alcuni, il presente?

Forse, la realtà è un po’ diversa.

Complessivamente, resto dell’opinione di Roubini, che si tratti di un asset esclusivamente speculativo.

Di seguito spiego il perchè.

Il bitcoin: supporti e resistenze chiave tra ripresa e ribasso.

Dopo i massimi raggiunti a dicembre, il movimento ribassista del bitcoin pare essersi lateralizzato tra due fondamentali livelli: in ottica di medio supporto a 9231 e resistenza a 11879.

Le proiezioni in caso di ribasso.

Come vedremo nel prossimo paragrafo, anche il bitcoin pare riflettere nelle sue dinamiche una logica matematica secondo i canoni della trigonometria.

Secondo questo principio un possibile target ribassista, peraltro già proiettato dalla rottura di un pattern a diamante, è l’area 5000, perché a 5353 si collocherebbe una percentuale de 26 per cento rispetto ai massimi di 19981, corrispondente alla cotangente di un angolo di 75 gradi, mentre a 5171 si colloca una percentuale di circa il 25 per cento rispetto al medesimo massimo, corrispondente al coseno dell’angolo di 75 gradi.

Provando poi ad applicare magic box alle quotazioni su barre daily, metodo che, unitamente alle evolventi sinusoidali, aveva proiettato con buona approssimazione il target del rialzo in tempo e prezzo, possiamo dire che il cedimento di area 9200 darebbe ulteriore conferma al trend ribassista in corso, spingendo prima verso area 5000, ma poi, in caso di prosecuzione ribassista, anche verso un successivo target in area 2597, dove si colloca sia un potenziale target di magic box, sia un ritracciamento trigonometrico, pari al coseno dell’angolo di 82,5 gradi, a sua volta angolo considerato corrispondente alla 8 X 1 di Gann.

Bitcoin e coefficienti trigonometrici.

Nel precedente paragrafo ho quindi esaminato alcune possibili proiezioni basate anche sulla trigonometria. Ma possiamo verificare che tale tipo di proiezione era attendibile anche per il passato.

Infatti, considerando il minimo di novembre 2017, il massimo approssima la moltiplicazione del minimo per la tangente dell’angolo di 75 gradi, a 20238, circa un 1 per cento in più rispetto al massimo assoluto.

Bitcoin e bomba elettromagnetica.

Avevo evidenziato, in precedenti interventi, il cosiddetto rischio elettromagnetico.

Ebbene, sarà anche un caso, ma le quotazioni delle criptovalute, se ci si fa caso, sono state pesantemente andate al ribasso, più che in concomitanza con gli esperimenti nucleari nord coreani, in concomitanza con la diffusione di news su una possibile arma elettromagnetica a disposizione della corea del nord, e forse, più che ad una guerra nucleare, a questo stavano pensando da quelle parti.

Cioè a come realizzare un effetto elettromagnetico, in grado di bloccare computers, elettricità e quant’altro.

In realtà non è una novità, basterebbe sorvolare la rete elettrica e le centrali di un paese, e far precipitare determinate sostanze dall’alto.

Ovviamente l’effetto elettromagnetico di uno scoppio atomico sarebbe ben più potente, ma si sono studiati anche ordigni di potenza nucleare ridotta, e quindi i più informati sui rischi di questi ordigni sulla rete, hanno forse deciso di tirare i remi in barca, come si suol dire.

Smart contract: l’ennesima bufala tra intelligenza artificiale e realtà operativa.

Molti dicono che la questa nuova tecnologia, la blockchain, è il presente ed il futuro.

Ebbene, vediamola da un punto di vista pratico.

Questa tecnologia aveva l’obiettivo di evitare l’intermediazione o, come alcuni preferiscono dire, conseguire la disintermediazione nell’erogazione di servizi e di beni.

Certo, in primis in ambito finanziario, da cui l’idea di una moneta sottratta ai deliberata delle autorità monetarie ufficiali e delle banche centrali.

Ma anche in altro ambito.

Pensiamo alla possibile raccolta di fondi da parte di un’industria tra chi crede in un progetto (crowd funding) o alla possibilità di non ricorrere a notai e avvocati per la stipula di un contratto.

Di qui il concetto di smart contract.

Ad esempio intendo acquistare un certo tipo di veicolo, immetto il relativo importo sulla blockchain, e il sistema mi consente l’operazione.

E, perché no? con la stessa modalità potrei acquistare un immobile.

Già, ma se quell’immobile viene sequestrato?

Se ci sono terzi che rivendicano la proprietà di quanto acquistato?

Se interviene un tribunale e dichiara non di proprietà del venditore quanto venduto? Magari in base ad una trascrizione sui pubblici registri immobiliari precedente a quella eventualmente effettuata da parte dell’acquirente?

Se interviene un’autorità e sequestra quanto oggetto del contratto?

Il contratto ovviamente va a farsi benedire. E quanto pagato?

E la consegna del bene venduto?

Tutti problemi che tradizionalmente vengono risolti appunto con l’intervento del diritto e di operatori giuridici, NON in altro modo, non con computers in rete o programmi di intelligenza artificiale.

Anche perché, non dimentichiamolo, le leggi ancora attribuiscono la competenza nella definizione di tali questioni a determinate autorità, non a computers in rete.

E qui, consentitemi l’espressione, vanno a farsi friggere il contratto smart, che si presumeva dovesse avere automatica applicazione, e l’idea della disintermediazione futura.

Certo, qualcuno dice che questo è il presente.

Io, unitamente a Roubini, preferisco dire che è il presente di chi rischia grosse delusioni e qualche fregatura già ora o, al più, in un prossimo futuro.

Già, ma questo ai corsi in materia non gliel’avevano detto.

Rete blockchain: sostitutiva del crowd founding o vana speranza?

Un altro sviluppo della blockchain è legato all’idea di poter finanziare un progetto o un’impresa, in modo alternativo, ad esempio, al crowdfunding.

L’impresa crea una propria blockchain, lancia una propria criptovaluta, ovviamente si riserva una certa quantità monetaria come fondatrice, e se altri ci credono, iniziano le contrattazioni e le dinamiche vanno al rialzo.

Già, ma….

E se le autorità dichiarano il corso illegale, ad esempio attribuendo in base a norme costituzionali la creazione di moneta in via esclusiva a certe autorità?

E se nessuno crede in quel progetto?

E se anche in molti ci credono, ma fallisce l’azienda che l’ha creato?

In sintesi, credo che soprattutto in relazione a nuove mode, sia molto facile evidenziare solo i lati positivi.

Proprio perché ancora la materia è nuova, e non tutti hanno pensato a quelle problematiche, che poi solo il trascorrere del tempo fa conoscere a tutti.

Fortunatamente, è anche possibile anticiparle, ed il trend di questo periodo pare già risentirne pesantemente.

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Secondo me con i metodi di Gian Piero Turletti si può avere sia una visione anticipata di quello che poi capiterà sui mercati, sia segnali trend following, di conferma, desunti dai metodi stessi.
Cimatti Mario Marco

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