Bitcoin di nuovo in calo: la profezia si è avverata?

Bitcoin

Aveva superato 13mila dollari di quotazione non più tardi di 12 ore fa, oggi, invece, il bitcoin, la più grande delle criptovalute, sta scendendo al di sotto dei 10.900 dollari. almeno questa è la situazione alle 18.30 (ora italiana).

Si è trattata dell’ennesima bolla? Forse

Di sicuro quella che più di tutte le ultime intraviste, ha fatto credere agli operatori ad un ritorno dei grandi fasti di fine 2017 quando la soglia dei 20mila dollari fu superata, seppur per poco. Gli hedge fund e altri grandi trader avevano scommesso che il bitcoin sarebbe caduto presto. E così è stato. O per lo meno così sembra adesso. Lo si evince dal fatto che nelle scorse giornate le posizioni short sulla criptovaluta erano di gran lunga superiori a quelle long.

Chi era invece posizionato long?

Ottimisti erano solo i piccolissimi operatori e i millennial day trader. Volatilità, dunque, sempre e comunque sulla maggiore delle cripto per capitalizzazione. Una volatilità che nei giorni scorsi aveva ricevuto un impulso non indifferente dalla presentazione di libra, la criptovaluta di Facebook. Un avvenimento che aveva fatto rinascere l’ottimismo sull’intero settore. Non solo, ma la presenza di grandi nomi del calibro di Master Card e Paypal aveva suggerito addirittura l’arrivo di una nuova era per le monete virtuali.

Il progetto Facebook Libra e Bitcoin

A dare una mano a questa teoria, infatti, proprio il fatto che nell’operazione Libra, i maggiori operatori internazionali di pagamenti elettronici si univano ad una piattaforma social, Facebook, che gestiva i dati di oltre 2 miliardi di persone.

Dopo il progetto Libra

Ad ogni modo non sono gli unici a muoversi in questa direzione. Anzi, Libra e Facebook non sono altro che l’esempio del fatto che alcune delle più grandi e potenti aziende del mondo stanno iniziando ad adottare la tecnologia blockchain. E quelli che non lo faranno, probabilmente, saranno lasciati indietro. Sebbene sia da sottolineare ancora una volta che blockchain e moneta virtuale possono essere due cose distinte e separate, resta il fatto che anche le grandi banche stanno iniziando ad aprire alla tecnologia.

JPM Coin

Un esempio? JP Morgan entro l’anno dovrebbe vedere la nascita di Coin JPM. La banca americana, infatti, stando a quanto rivelato da Bloomberg, sta riscontrando un notevole interesse da parte dei suoi clienti per la sua nuova criptovaluta JPM Coin. Anche in questo caso è d’obbligo una specificazione: JPM Coin è uno stablecoin, cioè un token digitale il cui valore è sostenuto da beni reali come le valute legali. Il prezzo della moneta è ancorato al dollaro statunitense, e può essere riscattato per contanti da JPMorgan Chase.

Consigliati per te