Beni rifugio: i migliori del momento

Titoli e azioni sottovalutate

Trump ha steso i mercati con la sua ultima decisione di dazi sul Messico. Tornano i beni rifugio. Ecco i migliori su cui puntare.

Beni rifugio: i migliori del momento

Il presidente Usa Donald Trump ha fatto sapere di essere intenzionato, dal 10 giugno, a porre dei dazi anche sulla merce importata negli Usa dal Messico. I mercati hanno dovuto registrare il colpo ed è tornata la corsa ai beni rifugio. Ma quali sono i migliori del momento?

Una scelta, quella di Trump, che potrebbe avere forti ripercussioni, soprattutto se si pensa che il Messico è il primo partner commerciale di Washington. Molte, aziende a stelle e strisce, infatti, hanno componenti e stabilimenti in Messico.

Beni rifugio su cui investire

In realtà già da mercoledì mattina si erano viste le prime avvisaglie con il franco svizzero e lo yen giapponese in rialzo sul dollaro. In quell’occasione, però, i problemi arrivavano dalle rinnovate tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina. Attualmente la situazione vede un cambio eurodollaro a 1,11, dollaro/yen a 108,8 e un dollaro che su franco svizzero è a 1,01.

Treasury Usa

Tra gli altri beni rifugio sono tornati in auge (in realtà lo sono sempre stati) i Treasury statunitensi. Da qui è partito un costante calo dei rendimenti sul taglio a 10 anni: da ricordare che il prezzo dei bond è inversamente proporzionale al rendimento e, quindi anche alla domanda. Infatti, secondo la più semplice delle regole di mercato, maggiore è la richiesta di titoli di stato Usa minore sarà il rendimento e maggiore sarà il prezzo. In calo anche i rendimenti a 2 anni. Ma è interessante anche notare come la curva dei rendimenti si sia invertita nuovamente. Anche in questo caso però bisogna fare dei distinguo: la curva dei rendimenti in esame è quella tra la scadenza a 10 anni, benchmark per eccellenza, e quella a 3 mesi, ben più volatile e, quindi, non sempre presa come riferimento. Immancabile una fiammata dell’oro a 1295 dollari l’oncia, fiammata che conferma il momento delicato delle borse.

Beni rifugio. E l’Italia?

Le minacce di Trump al Messico hanno messo KO FCA, esposta per il 40% sulla nazione centro americana. Ma il caso FCA (MIL:FCA)va anche oltre: il ceo dell’azienda, infatti, ha venduto 250mila azioni della casa automobilistica già presenti nel suo portafoglio già il giorno dopo l’annuncio della possibile fusione con Renault. Ma Piazza Affari, però, deve anche scontare il fattore politico che condiziona il panorama. Una dimostrazione arriva anche dallo spread arrivato oltre quota 290 punti.

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