Beauty, arrivano prodotti e servizi ‘no gender’

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Beauty, quali novità?

Grandi e piccoli brand nel settore della bellezza stanno cavalcando una tendenza fortissima già da anni, il no gender, la non distinzione di sesso, con esiti molto positivi. La creazione di capi di abbigliamento o piccole collezioni indossabili da consumatori dei due sessi ha conquistato alcuni marchi dell’abbigliamento come H&M e moltissime piccole insegne nel settore dell’abbigliamento per bambini e neonati. Ma ora il trend investe altri settori, come quello della bellezza.

Il no gender nel luxury

Oltre ai marchi più commerciali, anche le grandi griffes internazionali strizzano un occhio al no gender. Jaden Smith, figlio dell’attore Will Smith fu il testimonial per la campagna primavera-estate 2016 woman di Louis Vuitton. Il giovane ragazzo diciassettenne era stato scelto direttamente dal direttore creativo Nicolas Ghesquière e dal fotografo Bruce Weber, per posare insieme a tre modelle con indosso un’enfatiscente gonna dritta contrapposta ad un rigido chiodo in pelle nera.

Beauty, arrivano prodotti e servizi ‘no gender’

Il marchio di prodotti per capelli Pantene ha fatto da diversi anni una scelta a favore dell’inclusività, promuovendo spazi no gender all’interno dei saloni di bellezza americani. E di recente ha deciso di portare questa esperienza in Italia. Il marchio haircare di Procter & Gamble è diventato partner di Dresscode Project, un network di hair salon e barber shop con spazi no gender, barbiere e parrucchiere donna insieme, senza neanche aree separate, che conta 194 saloni nel nord America. L’obiettivo è quello di creare, entro il 2023, un network di 50 saloni Dresscode Project anche nella Penisola.

Si tratta un servizio molto apprezzato dalla comunità lgbt. Per molte persone transgender è difficile andare in un hair salon e chiedere un taglio di capelli che non sia tradizionalmente associato al proprio sesso. Il servizio prevede anche un training sull’inclusività dedicato agli hair stylist dei saloni accreditati, per far sì che i clienti possano avere un’esperienza positiva, che li faccia sentire a loro agio senza dover scegliere tra ‘taglio uomo’ e ‘taglio donna’.

Ora è la volta dei profumi

Nascono i profumi genderless, senza identità di genere, creati dalle maison olfattive sul concetto di differenti community di viaggiatori. Mandarina Duck, lo storico marchio italiano di articoli da viaggio, ha messo a punto The Duckers, una linea di profumi che parte da una nuova filosofia di marketing. Per i ‘duckers’ più avventurosi propone Into the Jungle, una fragranza ricca e persistente creata Marion Costero, maestro profumiere di Givaudan. Gli ingredienti provengono da Italia, Francia, Brasile, Nord Africa e Haiti. Tutto diverso il mood di Resort Lovers, il profumo creato da Véronique Nyberg.

La vicepresidente di Mane, storico marchio francese di essenze e molecole olfattive, propone un profumo che sa di acqua e preziosi olii da massaggio. Freedomland è invece la fragranza pensata per i Duckers che viaggiano per festival, dal Sonar di Barcellona al Festival di Coachella, al Glastombury. Per i cultori del viaggio on the road, Carine Certain Boin ha creato una complessa partitura olfattiva che comprende perfino un cocktail tropicale (Piňa Colada e latte di cocco) oltre a fiori e frutti esotici.

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