BCE: qualcuno mette le mani avanti

BCE

Grandi manovre alla BCE e dintorni.

Qualcuno ipotizza che tra Draghi e la Lagarde possa realizzarsi un clamoroso scambio di consegne.

La francese, come ormai già acclarato, ai vertici della BCE e Mario Draghi al suo posto come Direttore del FMI.

Tra l’altro in questa fase estiva e caldissima leggiamo financCHE che Donald Trump vorrebbe Mario Draghi nella FED…

Insomma certamente, il quasi ex Presidente della BCE non resterà disoccupato.

La nomina della Lagarde ha portato ottimismo sulle Borse

Anche se non è chiarissimo in base a quali, più o meno astrusi, ragionamenti, la nomina di Christine Lagarde ha portato un’immediata ventata di ottimismo sulle Borse.

In sostanza si scommette che la nuova Presidente della BCE non potrà certamente esordire con un rialzo dei tassi.

Rialzo dei tassi che sarebbe alquanto inappropriato vista la fase complicata che sta vivendo l’economia dell’UE.

Anzi, si parla di ampliamento del TLTRO previsto per settembre e addirittura di un vero e proprio QE seconda parte!

Non tutti però nella BCE remano nella direzione dell’ottimismo.

Alert dall’interno della BCE

Chissà forse per gelosia (scherziamo al 99%…) è stato proprio il Presidente della Banca centrale francese François Villeroy de Galhau ha uscirsene con alcune frasi alquanto sibilline.

Proprio nei giorni della scelta di Christine…

Il francese ci ha tenuto a precisare lo scontato…ovvero che la più rilevante minaccia per l’economia globale è l’incertezza.

Poi non contento ha aggiunto che contro di essa le banche centrali non possono fare miracoli.

Di per sé nulla di nuovo o sorprendente ma visto il ruolo occupato ci si chiede dove Villeroy volesse andare a parare o cosa volesse semmai prevenire?

Una stoccata per Donald Trump?

Poi ha aggiunto con toni decisi durante una intervista a CNBC :”Per essere chiari, l’incertezza è creata dalla tensioni commerciali”.

Il banchiere ha poi proseguito “pertanto la priorità è ridurre questa incertezza e noi assolveremo i nostri compiti di banchieri centrali, ma la politica monetaria non può fare tutto”.

E poi ha ribadito ancora più volte questo concetto di non contare sempre e solo sulla politica monetaria per risolvere qualsiasi tipo di problema o tensione.

Tanto più se auto-prodotto dalla politica.

A leggere tra le righe pare quasi un invito preventivo a Donald Trump di non sognarsi si estendere la sua politica protezionistica a un’Europa che attraversa di suo una fase poco brillante.

Che forse i francesi sentono di avere il cerino in mano ora che ai vertici della BCE hanno una di loro?

Consigliati per te