BCE e UE è il momento di cambiare rotta

I migliori bond

La sequela di dati macroeconomici cedenti, Germania in testa, e l’inflazione assolutamente sotto controllo dovrebbero essere di sprone per BCE e UE.

I due principali organi di vertice dell’Unione europea dovrebbero sfruttare questa contingenza per una approfondita auto-analisi critica dei risultati deludenti di questi anni.

Dopo l’analisi, BCE ed UE dovrebbero ristudiare la situazione e vedere cosa fare per invertire la rotta.

Il contesto di rallentamento ma non ancora recessione e l’inflazione sotto controllo forniscono un abbinamento ideale per agire anche con misure non convenzionali o almeno non abituali in Europa.

Tabella dati macroeconomici europei di giornata

    Indice generale dei prezzi al consumo (Mensile) (Apr) 0,9% 0,90% 0,9%
    Indice principali prezzi al consumo (Annuale) (Apr) 1,3% 1,2% 1,2%
    IPC (Annuale) (Apr) 1,7% 1,70% 1,7%
    IPC (Mensile) (Apr) 0,7% 0,7% 1,0%

Annotiamo soltanto un marginale rialzo dei prezzi su base annuale a +1.3% versus +1.2%.

Nulla che possa preoccupare BCE e UE che, anzi, da questo piccolo segnale di vita potrebbero trovare spunto per dare il via ad una serie di misure anti-austerity per un pieno e vero rilancio economico dell’Europa area Euro.

E più che di nuove immissioni monetarie destinate alle banche parliamo di aperture rispetto ai rigidi parametri di bilancio imposti agli stati che impediscono agli stessi di innestare la marcia della ripresa economica.

Poi raggiunto questo obbiettivo ci sarà tutto il tempo per ristabilire parametri più virtuosi.

Il rifiuto di prendere a modello chi funziona meglio: i casi di USA e Gran Bretagna

Ciò che stupisce profondamente nei comportamenti di BCE e UE è il rifiuto totale di prendere a riferimento i comportamenti di USA e Gran Bretagna che hanno vissuto anni post crisi decisamente migliori rispetto ai paesi UE.

Anzi tutt’ora vivono cicli economici molto più robusti e favorevoli.

E non tutto è passato da QE e relative erogazioni al sistema bancario o finanziario.

Precise scelte politiche di investimenti pubblici e tagli fiscali sono state le fondamenta su cui si è costruito il rilancio economico dei paesi anglofoni.

E NON ci si venga a parlare del debito pubblico visto che il debito pubblico americano è per distacco il più corposo al mondo.

Tale debito  non ha impedito agli USA negli ultimi anni di estendere le aree di benessere tra la popolazione tanto da vedere la disoccupazione persino sotto il 4% mentre il PIL ha viaggiato spesso sopra appunto al 4%.

Chissà forse dopo le elezioni un bagno di umiltà potrebbe anche fare cambiare rotta a BCE e UE… staremo a vedere!

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