BCE e Italia bocciata e “rinviata all’esame di riparazione”

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Draghi e BCE reattiva e non proattiva?

A prescindere dal proprio credo politico nella bocciatura dell’Italia ci sono parecchie cose che stonano.

Per prima cosa il fatto che questo famigerato 2,1% del rapporto annuale deficit /PIL è uno dei dati più bassi dell’ultimo decennio pare che a Bruxelles non interessi a nessuno eppure fare meglio di nove degli ultimi dieci anni parrebbe manovra virtuosa e non invece meritevole di bocciatura.
La BCE critica.

La Spagna poi alza ben oltre la nostra quota il rapporto deficit PIL annuale  e nessuno ha nulla da ridire, eppure le banche spagnole sono messe peggio delle nostre con 300 milioni ( si avete letto bene trecento milioni) di immobili vuoti sul groppone, la disoccupazione ai massimi storici a circa il 16% e risparmio privato quasi inesistente. La BCE tace.

Ci si basa su numeri di bilancio che, ammesso siano costruiti in modo omogeneo tra le varie nazioni, non danno per nulla conto di quelle che sono garanzie implicite nel patrimonio della nazione e in base all’occupazione a quelle che sono le prospettive di ripresa di un ciclo economico favorevole.Ripresasignificativa e stabile che col 16% di disoccupati ha le stesse probabilità di realizzarsi di un terno al lotto.
Eppure i bonos viaggiano a rendimento negativo mentre noi dobbiamo combattere lo spread. Sarà mica che fare da lacchè alla Germania paga?. La BCE tace.

La stessa Germania integra milioni di pensioni da fame con una sorta di reddito di cittadinanza che realizza tramite l’equivalente della nostra Cassa  Depositi e Prestiti ma poi questa somma ingente d annuale non la mette a bilancio dello stato…perché a loro è concesso e a noi no? Se la Germania lo facesse il montante del debito pubblico tedesco sarebbe il doppio del nostro e allora altro che spread a loro favore! La BCE fa finta di niente.

Ma prima di ogni altra questione ciò che lascia allibiti in questa fase di attacco all’Italia è l’atteggiamento passivo se non aggressivo della BCE nei confronti del nostro paese.

A precisa domanda sull’attività e l’indirizzo della BCE mesi fa Draghi rispose: “La policy della BCE è reattiva e non pro-attiva”.

Ergo la BCE reagisce alle situazioni critiche ma non agisce preliminarmente per dare indirizzi che non le competono.

Quale grado di coerenza troviamo in una BCE che invece tace su tutte le questioni sopra –esposte e viceversa assume un atteggiamento critico e quindi pro-attivo nei confronti dell’Italia?

Quale grado di coerenza troviamo in una BCE che con un evidente attacco al debito pubblico tricolore fino ad oggi si autoesonera da qualsiasi non dico intervento concreto ma almeno dichiarazione straordinaria che anche solo lontanamente richiami quella reattività annunciata come un must?

Reattività che solo a parole probabilmente basterebbe per dare una consistente calmierata alla speculazione. Ma questo Draghi lo sa…e dunque dove si vuole andare a parare? Cosa si sta aspettando?

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