BCE e Draghi: resoconto

ProiezionidiBorsa

FRANCOFORTE (Reuters) – La Bce ha confermato la propria linea di politica ultra accomodante, ribadendo di essere pronta a potenziare in caso di necessità lo stimolo monetario.

Un esito, quello del meeting odierno, che smentisce le attese di chi prevedeva già in quest’occasione i primi segnali formali dell’avvio l’anno prossimo del processo di riduzione del Qe.

IMPORTO E/O DURATA

Nel comunicato che ha accompagnato la decisione sui tassi — rimasti invariati — si legge che “se l’outlook diventa meno favorevole, o se le condizioni finanziarie diventano non compatibili con ulteriori progressi verso un aggiustamento sostenuto del percorso dell’inflazione, il Consiglio direttivo è pronto a incrementare il programma in termini di importo e/o durata”.

Nella conferenza stampa post meeting, il presidente Mario Draghi ha affermato che in seno alla banca centrale c’è stata una discussione del tutto preliminare sulla “calibrazione” degli strumenti di politica oltre la fine del 2017, limitata ad analizzare i vari “scenari” e che non ha riguardato eventuali modifiche ai limiti di acquisto dei titoli nel Qe o alla sequenza di eventuali mosse future.

La discussione proseguirà nel corso dell’autunno, ha detto Draghi, e a tale proposito sono stati incaricati alcuni comitati per studiare e preparare le opzioni; ma intanto Francoforte ribadisce che il Qe proseguirà al ritmo attuale di 60 miliardi di euro di acquisti mensili fino a fine anno o, sempre se necessario, anche oltre.

Un livello assai considerevole di stimolo monetario è ancora necessario, ha osservato Draghi, riproponendo la posizione più volte espressa dalla banca centrale negli ultimi mesi.

Resta immutata anche la cosiddetta ‘forward guidance’: il consiglio Bce ritiene che i tassi di riferimento rimarranno sui livelli attuali “per un periodo prolungato”, ben oltre la chiusura del programma di acquisto di asset.

INFLAZIONE

Sempre in conferenza stampa Draghi ha commentato le prospettive dell’inflazione, spiegando che le misure di politica monetaria devono ancora tradursi in una dinamica più robusta dei prezzi.

Il numero uno di Eurotower si è detto fiducioso che l’inflazione si muoverà verso il target, anche se un arretramento è prevedibile attorno a fine anno. E, ha aggiunto, l’inflazione sottostante, pur risalita leggermente, resta sottotono e deve ancora offrire segnali convincenti di rafforzamento.

Per quel che riguarda la crescita, Draghi la definisce “robusta” e “diffusa”, con rischi nel complesso bilanciati.

TASSI INVARIATI

In linea con le attese, al termine della riunione di politica monetaria il tasso sui finanziamenti principali resta fermo a zero; lo stesso per i tassi su depositi e prestiti marginali, rispettivamente a -0,4% e 0,25%.

Pubblicato venerdì scorso, l’ultimo sondaggio Reuters dava previsioni unanimi per una conferma dei tassi nel meeting odierno e un consensus prevalente per tassi invariati anche fino a tutto il 2018.

Quanto alle misure non-standard, 46 su 66 tra gli ‘Ecb watcher’ sondati prevedevano l’annuncio di una riduzione del programma degli acquisti Qe in occasione del consiglio di ottobre, 15 degli interpellati pensavano a oggi e i rimanenti 5 alla riunione di dicembre.

Tutti i 65 analisti che hanno risposto alla domanda vedono una prosecuzione degli acquisti Qe oltre il limite finora indicato di fine anno. Quanto alla concreta tempistica per la chiusura del programma, 58 su 63 analisti indicano fine 2018, 10 di giungo 2018 e 5 il 2019.

Consigliati per te