BCE: cosa verrà deciso giovedì e perché?

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Le attese per il meeting della BCE di giovedì non sono nemmeno  lontanamente paragonabili a quello che accompagneranno il meeting della FED del 19 e 20 marzo prossimi.
In America la FED ha riportato gradualmente i tassi al 2,50% ed ogni volta i timori di nuove strette monetarie tornano ad affacciarsi.
I dati dei prossimi 10 giorni potranno spingere la FED a stringere sui tassi ma anche, perché no,  a diventare nuovamente espansiva se certi scricchiolii cominciassero a prendere consistenza sui dati macroeconomici americani.

La BCE ha zero  margini di manovra sui tassi

La BCE viceversa di fatto coi tassi già a zero non ha margini di manovra per contrastare il forte rallentamento economico in corso in Europa.

Draghi dovrà dunque inventarsi qualcosa d’altro per stimolare le economie dell’Unione Europea.

L’ LTRO già annunciato sarà sufficiente?

L’ LTRO già annunciato per tempo da Mario Draghi è una sorta di grande finanziamento a favore delle banche.
Procedura che certamente immette liquidità in un sistema altrimenti asfittico per le vecchie eredità che sappiamo esistere da anni ormai.

Basterà questa nuova massa monetaria a ridare fiato all’economia?

Liquidità della BCE benefica per le borse meno per l’economia reale

La nostra idea è che la liquidità messa in circolazione dalla BCE finirà per sostenere i mercarti azionari che diventano, grazie ai dividendi un normale approdo per la liquidità in cerca di remunerazione.

Molti più dubbi insistono sulle probabilità che questa moneta aggiuntiva possa favorire la ripresa del ciclo economico.

La BCE e Draghi non possono non sapere che il primo QE ha funzionato sia per la durata che perché si accompagnava a tagli dei tassi.

Giovedì di tagli dei tassi non sarà possibile nemmeno azzardare, potrebbe uscire una diponibilità a interventi ripetuti nel tempo….questo sì.
E agli operatori di borsa potrebbe dare ulteriore morale.

La scossa all’economia reale deve venire oltre che dalla BCE da Bruxelles

Certamente le aziende quotate potranno dotarsi di liquidità tramite aumenti di capitale ed emissioni obbligazionarie ma queste manovre indirette e costose non sono paragonabili alle mosse fortemente espansive realizzate da Trump ed ora anche da Pechino

L’avranno capito a Bruxelles che la ripresa economica passa per una fase di forte espansione dei bilanci e degli investimenti e non dal protrarsi di un’austerity portatrice di disoccupazione e povertà diffuse?

 

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