Bank of England (BOE) mostra i muscoli

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Certo, era nelle attese ma dopo l’ennesimo immobilismo della FED e nel pieno delle trattative per la Brexit, con tanto di cambi di formazione nel team del governo britannico, la BOE ha dato prova di forza e di coraggio alzando i tassi a 0.75%. E’ una mossa dunque non a sorpresa ma che conferma una volta di più lo stato di salute dell’economia d’oltremanica.

Ma oltre a questo sta ad indicare che la soluzione di nazionalizzare le banche con conseguenti forti iniezioni di liquidità per toglierle dagli impacci degli asset tossici sono state risolutive e non palliativi come i continui acquisti della BCE che si limita ai bond governativi.

Politica che ha ottenuto come risultato che la Germania si è ripresa, mentre i paesi più deboli restano in costante affanno, soprattutto per le difficoltà di trovare credito da parte di chi vuole o vorrebbe fare impresa e non parte con le spalle già coperte da garanzie totali.

Insomma le banche di area euro restano ancora appese a un filo, il filo che consente loro tramite le iniezioni gratuite della BCE di tenere fede alle scadenze.

Manca però il fattore risolutivo adottato in Gran Bretagna ovvero la “liberazione” definitiva dagli asset tossici , a costo di nazionalizzare, come dovuto, il sistema bancario.

Giornate come oggi, con i titoli del settore bancario a trainare il ribasso debbono fare riflettere perché semmai a breve anche la FED dovesse cominciare a stringere, come probabile, le pressioni tedesche prenderanno a farsi sentire anche in ambito UE e a quel punto sarà meglio dimenticarsi questo lungo periodo di borse incapaci di veri ribassi.

Articolo di Gianluca Braguzzi – CFI Asset Management and Organization WIAM

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