Bank of America, un focus sul titolo azionario a Wall Street

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Quest’anno i titoli bancari sono stati oggetto  di  molta attenzione da parte degli investitori. L’analisi che segue si concentrerà su Bank of America, una delle cosiddette Big Four, le quattro maggiori banche degli Stati Uniti, di cui fanno parte anche Citigroup, Wells Fargo e JPMorgan Chase.

L’importanza e la forza di questa banca ne fanno un’istituzione consolidata. Si pensi che più del 10% dei depositi bancari degli Stati Uniti viene gestito da BoA e anche quest’anno i report sui ricavi non hanno deluso, superando le stime degli analisti.

Bank of America e le radici italiane

C’è un po’ di Italia nella storia centenaria di Bank of America. Nel 1904 Amadeo Giannini fondò la Bank of Italy a San Francisco, diretta principalmente a tutti quegli immigrati che non riuscivano ad aprire conti con le banche istituzionali di allora.

A questa grande intuizione seguì un ulteriore rafforzamento dell’allora Bank of Italy, casualmente indotto da un evento ambientale straordinario. Dopo terremoto del 1906, infatti,  i caveaux di tutte le banche risultavano inaccessibili, ma non quello di Giannini che era riuscito a mettere in salvo i depositi. Questo gli permise di elargire prestiti anche ai clienti delle altre banche che avevano perso i loro risparmi.

La crisi dei subprime e i risarcimenti

Bank of America è stata tra le banche più colpite dalla crisi del 2008. A differenza di JP Morgan, nel 2009 ricevette venti miliardi di dollari dal Governo USA nell’ambito del programma di salvataggio Troubled Asset Relief Program (TARP). Ulteriori 120 miliardi di dollari furono stanziati per le perdite future e quelle derivate dall’ acquisizione di Merrill Lynch. Nel 2010 fu condannata al risarcimento di quasi 140 milioni di dollari per frode bancaria, cattiva condotta e attività illegali.

Andamento del titolo azionario Bank of America

Se diamo uno sguardo all’andamento del titolo nel tempo, noteremo un trend molto interessante. Dopo il massimo di 41$ raggiunto nel 1998 e la brusca discesa del 2000, il titolo bancario ha raggiunto il suo massimo storico di 54$ nel 2006. Il tutto tre anni prima di crollare rovinosamente per la crisi subprime e raggiungere la quotazione di 2 dollari per azione. Una variazione percentuale che nessuna azienda al mondo si augurerebbe mai.

Grafico BoA

Quest’anno le performance di BoA (BAC) hanno contribuito ad una certa confusione negli investitori. Se da una parte i fondamentali sembrano essere solidi, il grafico mostra una certa lateralità. Dai minimi di dicembre dello scorso anno, BoA ha fluttuato tra un supporto di 26$ e un resistenza di 30$ per l’intero periodo. Tale andamento ha prodotto anche opinioni discordanti sul fatto che il titolo potesse essere più o meno sottovalutato.

BoA andamento 2019

Bank of America andrebbe valutato nel lungo periodo

A parte l’analisi grafica, sul titolo BoA vanno fatte alcune considerazioni di tipo più ampio. Quest’anno gli eventi macroeconomici come il taglio dei tassi della FED e l’inversione della curva dei rendimenti dei titoli a 2 e 10 anni, hanno influito molto sul comparto bancario. I fondamentali rimangono di tutto rispetto, come del resto lo è il suo dividend yield che si attesta sul 2,4%.

La banca sta attualizzando alcuni processi basati sull’automazione, snellendo la sua struttura e continuando a registrare anche un aumento nella sua clientela consumer. In conclusione, per un’istituzione come Bank of America, è verosimile essere ottimisti sul suo futuro, fosse anche soltanto per la forza con cui è riuscita a risollevarsi dopo la rovinosa debacle del 2008.

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