Banche italiane: una scommessa? Gli esperti dicono

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È un affare puntare sulle banche italiane? Cosa dicono gli esperti?

Già il Fondo Monetario Internazionale, qualche giorno fa, aveva parlato di rischio-contagio da parte dell’Italia. L’Italia, di fatto, è in recessione tecnica, il che è un elemento di preoccupazione non solo per la nazione in sé, ma anche per l’intera zona euro.

Recessione? Non per tutti

In realtà il pericolo di una recessione estesa a tutta l’area è ancora remoto. Indubbio, invece, il fatto che l’Italia rappresenti un fattore zavorrante per tutte le economia della moneta unica. Adesso si è unita al coro di pessimisti anche Moody’s che ha scommesso contro l’Italia. Secondo l’agenzia di rating, infatti, poco dopo le elezioni europee di maggio potrebbero arrivare nuove elezioni anticipate.

Banche italiane e la paura dello spread

Guardando ai mercati, poi, ci si accorge che è aumentata la pressione su Btp e spread. Il che fa guardare con preoccupazione alle banche italiane, uno dei pilastri del Ftse Mib. Soprattutto se si pensa che l’italia è una nazione notoriamente “bancocentrica”. Non solo, ma il settore del credito, complici anche le ultime innovazioni della tecnologia, è in piena ristrutturazione.

Detto questo, quindi, diamo uno sguardo alle banche tricolori. Sono appetibili? E’ il caso di investirci?

La risposta è piuttosto complessa. Le recenti vicissitudini hanno portato i titoli di molti istituti di credito ad essere sottostimati. Un punto di vantaggio per chi vuole comprare, perché riuscirebbe a farlo a prezzi scontati. Un affare? Dipende: il debito pubblico è un ingombro pesante, spesso onnipresente in tutte le banche del Belpaese. A questo si aggiunga anche un altro pericolo: il default.

Le speculazioni sulle banche

In realtà, qualora ciò avvenisse, riguarderebbe solo un singolo istituto ma a spaventare sarà senza dubbio la reazione, isterica, del mercato. Con tutte le speculazioni che ne seguirebbero. Tirate le somme, perciò, si potrebbero suggerire i titoli bancari solo a chi è disposto a rischiare (e per giunta una dose di rischio ancora non quantificabile). Non solo, ma anche a chi è intenzionato ad aspettare. Come detto l’Italia ha una instabilità politica che potrebbe riaffacciarsi presto. Inoltre i numeri suggeriscono che potrebbe essere in arrivo un periodo di difficoltà economica.

Il fattore Pil

La conferma arriva anche dagli ultimi numeri del Pil europeo. I dati relativi al Pil del quarto trimestre 2018 nell’Eurozona rilevati dall’Eurostat vedono un Pil dello 0,2%. Un risultato molto basso ma che diventa peggiore se si guarda all’Italia. Per Roma, infatti, si deve scontare l’unico segno meno del gruppo: -0,2%.

Tutto ciò non porta che ad una sola conclusione: prudenza.

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