Banche insidiate dai colossi tecnologici

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Può sembrare una utopia ma non lo è. I grandi colossi tecnologici, Facebook, Google e Amazon (MIL:AMZN) potrebbero a breve offrire  gli stessi servizi di una banca. Un campanello d’allarme che mette in allerta gli istituti di credito che fino ad oggi hanno potuto fare il bello e cattivo tempo. I correntisti sono esausti. Una ricerca di Reputation Institute ha messo in evidenza il malcontento che serpeggia tra coloro che hanno un conto in banca. Per le banche c’è da preoccuparsi perché la metà di coloro che sono stati intervistati hanno manifestato di voler chiudere ogni rapporto con gli istituti di credito per rivolgersi ai big tech.

Cosa possono fare le big tech

I colossi tecnologici a piccoli passi si stanno avvicinando al settore del credito. Stanno escogitando come mettere su offerte allettanti nel  digital banking in modo da insidiare le banche. Non è escluso che acquistare servizi e/o prodotti finanziari dai colossi tecnologici sarà possibile in futuro. Ma a quale prezzo? Una domanda che non trova risposta.

Tradire la banca

Intanto nel sentiment degli italiani il tradimento alla banca tradizionale è alla luce del sole. Non bastano gli investimenti nella digitalizzazione fatti dagli istituti di credito per risultare competitive, il campione preso in esame,  tra i 18 e i 64 anni,vuole voltare le spalle.

L’innovazione tecnologica potrebbe aver giocato un brutto scherzo alle banche. Sforzi su sforzi, soprattutto nel campo della privacy e sicurezza che non trovano riscontri nella collettività. Si chiede maggior semplicità e trasparenza nell’utilizzo di servizi e prodotti finanziari.

Cosa non va nelle banche

Gli intervistati puntano l’indice verso le banche poiché non contenti della trasparenza, della facilità di accesso ai servizi e poca attenzione alla clientela.

Delle banche non ci si fida

Dopo tutti questi scandali che hanno coinvolto gli istituti di credito si è persa la fiducia. Si ha paura di perdere i propri risparmi. La percezione è che la banca pensi prima a se stessa e poi a fare gli interessi del correntista. A questo si aggiunge la scarsa trasparenza e poca eticità.

Purtroppo, per le banche, la reputazione è sotto i tacchi. Ma non solo: vengono viste avide. Si è creato un scollamento tra banche e correntisti, non c’è più la fiducia di una volta. Si segna il passo. Ricostruirla non è semplice, ma ogni sforzo va profuso, prima che i tentacoli dei colossi tecnologici si allarghino e mettono a segno un altro colpo sensazionale.

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