Banche e stress test: Italia batte resto d’Europa

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La premessa è che coi sani e prudenziali criteri di qualche decennio fa il sistema bancario in generale sarebbe scomparso in gran parte sommerso da una grande onda di sottocapitalizzazione o peggio capitalizzazione negativa.

Detto questo avevamo anticipato in precedenza che l’accanimento contro le banche italiane era pregiudiziale come in generale avviene su vari fronti nel nostro paese.
nazione che avendo una scarsa compattezza patriottica nel suo DNA è uno dei più facilmente attaccabili visto che spesso ama farsi male da solo, dal proprio interno.

Una conferma importantissima è venuta dalla recente tornata di stress test.

In questo caso bisogna dare atto a Mario Draghi di avere finalmente corretto numerosi criteri di verifica correggendo parametri insulsi, utilizzati nei precedenti stress test, che di fatto avevano il solo scopo di favorire le banche di alcuni grandi paesi.

Nel mirino degli stress test o meglio dei loro esiti negativi sono finite primariamente le tedesche Deutsche bank e Commerzbank, poi anche la francese SociétéGénérale e financo alcune banche inglesi, anche se qui considerando le nazionalizzazioni e la Brexit non è chiarissimo di cosa si parli.

Se si procederà in questa direzione si giungerà finalmente ad un’ equità di giudizio finora mancata totalmente.
Situazione che ha visto sui listini punite quasi unicamente le banche italiane, oggetto di una inaccettabile penalizzazione,non tanto sulla base di parametri storici di buon senso quanto riguardo ad un corretto riequilibrio delle valutazioni di solvibilità e di conseguenza delle quotazioni tra competitors.

Da tempo spieghiamo che montagne di titoli cosiddetti opachi custoditi negli armadi in particolare delle banche tedesche rappresenta, come ha anche ammesso il Sole 24 Ore:” una bomba con la miccia innescata che potrebbe farci tornare indietro di dieci anni da un momento all’altro. La verità è che, nonostante gli sforzi fatti per rafforzare il sistema bancario occidentale, il pericolo di una nuova, grande crisi finanziaria è tutt’altro che scongiurato. “

Questo non vuole assolutamente dire di correre a comprarsi titoli bancari, anzi. Il fatto che gli stress test, dopo avere colpito pesantemente l’immagine delle banche italiane, ora abbiano allargato il tiro alle banche  della altre grandi nazioni europee è motivo in più per guardare ad altri settori.

Semplicemente gli stress test ammettono che le banche italiane non sono quelle messe peggio al momento, ma da qui a considerarle un buon investimento , se non in ambito di speculazione, ce ne corre.

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