Banche da potenziale crescita del +100%

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Ci sono banche quotate a Piazza Affari che potrebbero raddoppiarsi dai livelli attuali?

In questi anni nei miei commenti e nelle conferenze pubbliche non ho mai risparmiato critiche anche feroci, quanto dovute per un libero pensatore nei confronti delle banche.

Coi criteri più equilibrati in vigore prima della deregulation bancaria praticamente tutte le grandi banche mondiali, italiane comprese, sarebbero saltate.

La salvezza si è determinata grazie all’uso dei denari dei depositanti ben oltre le consuetudini storiche del sistema. Non bastando questo sono servite continue iniezioni di liquidità da parte delle banche centrali sotto forma di QE e simili.

Differenti comportamenti di FED e BCE: radicalmente differenti gli esiti

In questa dinamica si è innestata la grande differenza di comportamenti tra FED e BCE.

La prima ha ripulito le grandi banche USA degli asset tossici di fatto rimettendo in carreggiata le grandi banche americane ed azzerandone il rischio di default in stile Lehman Brothers.
La BCE invece si è limitata a foraggiare le banche UE tramite il riacquisto di bond governativi.
Manovra utile a renderle liquide per rispettare le varie scadenze tossiche ma non certo a riattivarle nella propria funzione creditizia.

Risultato le banche UE con questa impostazione non sono mai state completamente immunizzate dalla possibilità di finire strangolate dagli asset tossici ovvero titoli illiquidi spesso a leva accumulati negli anni pre sub-prime.
Diverse banche di piccole e medie dimensioni ne hanno comunque fatto le spese in Italia ma anche in altre nazioni.

Draghi cambia scenario…sarà vero?

Per la prima volta nell’ultima conferenza stampa Mario Draghi  ha parlato di una BCE pronta nuovamente a comprare titoli dalle banche senza specificare e limitare la cosa ai soli titoli di stato.

Se questa che al momento preferiamo limitarci a considerare una ipotesi accademica volta a tranquillizzare gli operatori, divenisse davvero realtà…ebbene gli effetti potrebbero essere dirompenti.

Le grandi banche UE comprese quelle italiane potrebbero avviarsi verso un percorso di recupero strepitoso e poco importa se la BCE sia stata mossa per evitare l’implosione di Deutsche Bank…

Tratto il dado le regole saranno uguali per tutte!

Banche che potrebbero raddoppiare le quotazioni

Proseguendo nel campo del realizzarsi di questa ipotesi…

Molto dipenderà poi dagli accordi che la BCE siglerà con le banche UE per il futuro riscarico di questa carta straccia.
Ma nel frattempo questo alleggerimento avrebbe effetti dirompenti sulla salute delle banche,… e  per assurdo proprio quelle che hanno sofferto di più avranno la maggiori potenzialità.

A cominciare da UNICREDIT e UBI che tra le grandi e le medie sono state, giustamente le più tartassate.

Per poi proseguire con Intesa San Paolo e CREDEM che andrebbero pure a crescere molto sia pure con leve inferiori rispetto a UNICREDIT e UBI.

Ma in generale tutte le banche italiane potrebbero come settore andare verso una primavera straordinaria per le proprie quotazioni.

A parte resta il caso MPS dove lo stato potrà decidere liquidando da subito le posizioni di appesantire  la lettera in borsa.

Ovvero lo stato potrebbe procedere con calma nello smobilizzo e consentire ad MPS di agganciarsi  a questo treno che aspetta solo il “fischio” ufficiale di Draghi per partire a razzo!

Banche: dove acquistare in ottica Buy and Hold  in vista di rialzi anche a tripla cifra

CREDEM

Chiusura mensile superiore ai 5,75.

Intesa San Paolo

Chiusura mensile superiore ai 2,245.

UBI Banca

Chiusura mensile superiore ai 3,50.

UNICREDIT

Chiusura mensile superiore ai 13,22.

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