Banca Mps lancia un’offerta pubblica volontaria parziale di scambio sulle azioni derivanti dal burden sharing

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ROMA (Reuters) – Banca Mps ha annunciato ieri sera il previsto lancio, per conto del Mef, di un’offerta pubblica volontaria parziale di scambio sulle azioni derivanti dal burden sharing con cui sono state convertite le obbligazioni subordinate da oltre 2 miliardi emesse nel 2008 in mano ad investitori retail.

L’operazione come noto prevede che chi aderisce allo scambio consegni le azioni rivenienti dalla conversione forzosa alla banca ricevendo in cambio una obbligazione senior. Le azioni sono acquistate dal Mef che, nell’ipotesi di massima adesione all’offerta, salirà al 67,76% dal 52,18% del capitale della banca. L’offerta, spiega il documento di offerta, dovrebbe partire entro la fine di ottobre e durerà indicativamente tre settimane.

Questa operazione è propedeutica alla riammissione in Borsa dei titoli della banca senese che erano stati sospesi alla fine del dicembre 2016 dopo il fallimento della ricapitalizzazione di mercato. La banca ha fatto già richiesta alla Consob che ha subordinato la riammissione al ripristino di un quadro informativo completo per il mercato.

Secondo una fonte Mps dovrebbe tornare a trattare in Borsa nella seconda metà di ottobre.

L’operazione di scambio, nel dettaglio, è rivolta alle azioni derivanti dal burden sharing di quella obbligazione subordinata del 2008 pari al 20,84% del capitale della banca. I destinatari dell’offerta riceveranno in adesione obbligazioni senior a tasso fisso con cedola unica pagabile a scadenza, emesse da Mps con scadenza 15 maggio 2018 per nominale complessivo massimo di 1,536 miliardi di euro. Il tasso sarà determinato al termine del periodo di adesione “in linea con il rendimento delle obbligazioni non subordinate della Banca aventi analoghe caratteristiche, rilevato sul mercato secondario nel periodo intercorrente tra la data di publicazione del decreto che ha disposto il burden sharing (28 luglio 2017) e la data di scambio dell’offerta”.

Se le adesioni all’offerta eccedono l’offerta prevista di bond senior si andrà a riparto pro-rata.

L’adesione all’offerta comporterà, come previsto dal decreto di salvataggio, “la rinuncia dell’aderente a far valere ogni pretesa relativa alla commercializzazione unicamente dei Titoli UT2”, cioè di questo bond subordinato.

Tale rinuncia sarà valida anche in caso di adesione parziale da parte dei destinatari e di riparto, spiega la nota.

Ad oggi gli azionisti rilevanti con quote sopra il 3% della banca, dopo la ricapitalizzazione precauzionale e il burden sharing delle obbligazioni subordinate, sono il Mef con il 52,18% che salirà appunto con questa offerta di scambio, la stessa banca Mps che ha il 3,18 di azioni proprie e Generali (MI:GASI) con il 4,3%.

(Stefano Bernabei)

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