Banca centrale europea: verso nuove regole per le fusioni e M&A?

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La situazione di molte banche dell’area euro negli anni è diventata preoccupante. Non dimentichiamo in Italia il caso Bca MPS e in Germania la Deutsche Bank (DBK) che hanno vissuto crisi profonde.

Tuttora nonostante i continui stimoli della BCE , il settore bancario europeo potrebbe rappresentare un grave problema per la ripresa dell’economia dell’area euro.

Da più parti si auspica a un consolidamento del settore . Di recente  Yves Mersch  membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea,  ha dichiarato di non escludere un cambiamento di politica della BCE sulle M&A e fusioni fra le banche. Infatti questo potrebbe portare a una riduzione dei costi.

Quali sono i cambiamenti auspicati?

“Rendere più semplice e più morbida l’iter di alcune banche europee di raccogliere capitali e cedere crediti in sofferenza prima di fondersi”.

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Casi recenti

C’è un caso che va tenuto in considerazione. Tre anni fa la Bce obbligò Banco Popolare di raccogliere un miliardo di capitale prima di poter fare la fusione con Banca Popolare di Milano, Ma non è finita, a questa pre condizione di avviamento del procedimento si aggiunse anche di scaricare 8 miliardi di  crediti deteriorati.

Effetti del consolidamento e delle fusioni

Il consolidamento però non è la soluzione e soprattutto non garantisce il consumatore. La strada per vedere la luce per Mersch è la seguente: “fare sinergia, ridurre i costi, ma resta inteso che il consolidamento è una strada da percorrere da parte delle banche in sofferenza. Questa azione di consolidamento è molto ridotta nell’Eurozona”.

Critiche alla Bce

A questa iniziativa/dichiarazione si aggiungono delle critiche.

Il  presidente del consiglio di sorveglianza,  Enria invece critica l’operato della Banca centrale europea  di dare contributi in conto capitale alle banche interessate a progetti sostenibili in ambito ambientale. Ritiene inoltre che “le banche devono rischiare di proprio e non aspettare l’aiuto da Bruxelles”. Prima di concludere la sua relazione Enria aggiunge: “l’esenzione di capitali va data su azioni certe che non devono comunque essere meno rischiose rispetto ad altre.”

Sarà interessante capire in questo contesto cosa dichiarerà Christine Lagarde che da poco ha preso il testimone lasciato da Mario Draghi.

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