Bambini dimenticati? La tutela dei minori, forse, sembra un problema “minore”

Bambini dimenticati

Viviamo in un’era di digitalizzazione, eppure questi grandi progressi non sono stati in grado di salvare i nostri figli da un grave danno a livello scolastico. Bambini dimenticati? La tutela dei minori, forse, sembra un problema “minore”.

Le grandi linee impartite dal Ministro dell’Istruzione non sono sufficienti, non lo si e’ ancora capito? Troppe differenze organizzative ci sono tra un istituto scolastico e l’altro. Questo significa troppe discriminazioni! L’emergenza Covid-19 ha certamente cambiato le nostre vite e ha inflitto un grave colpo ai nuclei familiari. Questo grave danno, diremmo necessario, in quanto non si poteva certo fare a meno di proteggersi dal virus, non e’ stato pero’ bilanciato in alcuni casi. Cio’ soprattutto nei confronti dei destinatari piu’ deboli della nostra societa’:i bambini. Infatti, si e’ certo assistito ad istituti scolastici che avendo gia’ avviato il processo di informatizzazione degli strumenti e quindi sono stati pronti nell’organizzazione dell’emergenza.

Tuttavia, si e’ registrato, dall’atra parte, anche un elevato numero di strutture nelle quali l’emergenza coronavirus ha funto da Tzunami, spazzando via tutto. La differenza, si e’ talvolta registrata tra nord e sud, altre volte in base ad area geografica indipendentemente dalla posizione. Fatto sta che abbiamo avuto insegnanti che durante il coronavirus hanno garantito lezioni on line agli alunni ed altri che si sono limitati a registrare qualche lezione a settimana e amen.

Bambini dimenticati? Discriminazione nella formazione scolastica

I problemi organizzativi di cui sopra hanno avuto un impatto fortissimo soprattutto per cio’ che riguarda la formazione primaria. Infatti, considerato che lo stop alle lezioni dovuto al coronavirus, si protrarra’ fino a settembre, certamente, il divario tra alunni sara’ rilevante. Pertanto, quelli che per qualche mese avremmo potuto declinare come semplici problemi organizzativi, a lungo termine si tradurranno in un piu’ grave problema. Si tradurranno, infatti, in effetti di vera e propria discriminazione tra bambini, a seconda degli istituti dai quali saranno stati formati nel periodo di emergenza.

A che cosa servirebbe, infatti, una registrazione una tantum per un bambino dai 5 ai 10 anni? Si intuisce bene che per questi alunni, “sfortunati” la scuola e’ come se si fosse del tutto interrotta. Mancanza di interazione, mancanza di indicazioni figurate= assenza di insegnamento.

Pertanto, si ci chiede se questo stato di cose da piu’ parti denunciato, sia stato tenuto in debito conto dalle istituzioni governative.

Forse, in mezzo, alla babele delle difficolta’ diplomatiche e dei malati, sono stati proprio  i bambini  dimenticati?

In effetti, tra le tante misure adottate, sembra non si sia tenuto in debito conto il problema delle eccessive diversita’ tra istituti scolastici. Sarebbe, dunque, necessario apportare i dovuti aggustamenti in corso d’opera. Si, perche’ la tutela dei minori, non puo’ certo essere considerato un problema “minore”.

Ricordiamoci che tra le categorie deboli ci sono loro e che le istituzioni non possono lasciare le famiglie sole in questo momento. Non soltanto le misure economiche fanno la differenza ma anche la comprensione dei problemi reali. Certamente, affidare ai genitori l’intero compito dell’istruzione, non potendo gli stessi essere esonerati dagli oneri lavorativi, significa minare la famiglia. Ricordiamoci, pero’ che essa e’ l’isituzione portante che da’ senso a tutte le altre. Sarebbe, dunque, il caso di sollecitare al piu’ presto riflessioni sull’argomento!

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