Azioni sopravvalutate a Wall Street: due casi di studio

Azioni sopravvalutate a Wall Street

Tra le azioni sopravvalutate a Wall Street, oggi parliamo di due titoli azionari che hanno esordito quest’anno sui mercati americani. Il 2019 è stato un anno ricco di nuove offerte pubbliche iniziali, che però, nella stragrande maggioranza dei casi, hanno disatteso le aspettative degli analisti e in alcuni casi sono state associate a delle vere bolle economiche.

Un investimento ancora da valutare?

Da come sono andate le cose quest’anno sembrerebbe che le IPO non siano più appetibili. La parola IPO (Initial Public Offering) indica l’attività di quotazione iniziale di una società sui mercati attraverso un’offerta pubblica, che può avvenire per sottoscrizione, vendita o entrambe le tipologie (OPS, OPV e OPVS).

I dati storici sulle IPO

Da un recente studio sono emersi dati allarmanti per le aziende che hanno esordito sui mercati azionari negli ultimi 20 anni. Sono stati analizzati circa 6000 titoli le cui performances sono state sempre sotto le attese e i benchmark di riferimento.

Rimanendo in ambito USA, molte IPO sono considerate azioni sopravvalutate a Wall Street, anche a causa delle grandi campagne di marketing da cui vengono sorrette. E non sempre la situazione economica dei fondamentali delle aziende e gli indicatori di bilancio sono calzanti con quanto promossi/pubblicizzati.

I due casi di studio: Uber e Beyond Meat

I due titoli azionari che prenderemo in esame sono entrambi new entry a Wall Street, anche se nel caso di Uber (NYSE-UBER) non si può certo parlare di startup, poiché nata nel 2009. Del titolo abbiamo già discusso in un precedente articolo e certamente rientra nel caso di studio per il suo andamento post IPO avvenuta a maggio di quest’anno. Le attese erano tante, ma l’azienda era già in acque non chiarissime a causa della portata delle attività di contrasto da parte dei tassisti e di beghe legali. Dalla sua iniziale quotazione di 43$, al momento Uber vale circa il 26% in meno, ovvero 30 dollari per azione.

Grafico Uber

La startup Beyond Meat

La carne deve essere carne, stando all’andamento del titolo Beyond Meat (BYND). Dalla quotazione della sua IPO del 2 maggio 2019 di 25$, le azioni della startup californiana sono arrivate a valere 235 dollari il 26 luglio scorso, circa l’840% di incremento percentuale. Dietro a tale performance, ovviamente, si nascondono massicce campagne di marketing e endorser vegani di tutto rispetto, che hanno creato attese stellari.

Grafico Beyond Meat

Ma purtroppo per il titolo azionario, i risultati sono stati tutt’altro che stellari. Il valore attuale al momento in cui scriviamo è di 130$, che risulta positivo rispetto all’esordio ma rappresenta un calo del 44% in poco più di tre mesi. Il grafico in effetti, secondo alcuni, mostra un andamento assimilabile a quello di una bolla speculativa.

Le azioni sopravvalutate a Wall Street sono da monitorare?

La mancanza di certezze date agli analisti e agli investitori è il fattore scatenante del fenomeno IPO che abbiamo appena analizzato. Ma non per questo motivo i titoli in questione sono da considerare non appetibili.  Staremo a vedere.

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