Quanto tenere un’azione in portafoglio? Per Warren Buffett anche per sempre. Anzi, per sempre è meglio. Ecco allora le azioni per guadagnare anche nel 2040.
Investire sul lungo periodo
Investire sul lungo periodo non significa solo guardare al futuro ma anche essere obbligati a intuire i megatrend che si svilupperanno nei prossimi anni. E soprattutto cercare a qualità negli asset scelti Anche perchè se un diamante è per sempre, lo è anche un’azione, il che fa pensare che, come il diamante, deve avere solide basi. Per questo motivo è bene concentrarsi sulle qualità e sulla capacità di resistenza delle aziende prima di comprare. Ma dal momento che si parla di lungo termine perché non puntare al bersaglio grosso e guardare a chi, di quel lungo termine, ne ha fatto il suo mantra? Un nome? Fin troppo facile pensare alla Berkshire Hathaway.
Azioni mondiali per guadagnare anche nel 2040
Con ogni probabilità per l’orizzonte del 2040 il suo mentore, Warren Buffett non sarà più con noi, ma il problema non si pone perché è stato già stabilito da molto tempo. Inoltre non ci sono pericoli nemmeno per quanto riguarda la politica di investimento (sempre coerente con se stessa) e tanto meno il portafoglio. Questo perché negli ultimi 55 anni, Warren Buffett si è dedicato all’acquisto delle più grandi imprese in America e in tutto il mondo. Cosa significa questo? Che anche nel caso in cui il successore di Buffett non si dimostrasse all’altezza del suo predecessore (eventualità anche probabile), sicuramente, almeno gli investimenti fatti dall’Oracolo di Omaha sono e saranno una garanzia. Perciò finchè la Berkshire Hathaway sarà la stessa Berkshire Hathaway che conosciamo, non vale la pena venderla. Altro titolo possibile? Kinder Morgan. Per un motivo molto semplice: la domanda di petrolio e gas naturale dovrebbe rimanere forte ancora per i prossimi decenni. Inoltre aiuta molto il fatto che si parli di una delle maggiori compagnie di infrastrutture energetiche del Nord America.
Italia: azioni per guadagnare anche nel 2040
C’è da fare una considerazione ulteriore: le sue 84.000 miglia di condotte che attraversano il continente statunitense sono un vantaggio enorme su una concorrenza che, di fatto, non riuscirà mai a superare, oltre alle tempistiche, anche le numerose strettoie normative. Adempimenti burocratici che che sono indispensabili per ricevere le tante autorizzazioni per la messa in posa di nuove infrastrutture per il trasporto di gas e petrolio. E in Italia? Un nome che potrebbe essere avvicinato a Kinder Morgan è senza dubbio Eni. Società del settore energetico che sfrutta un buon dividendo (5,6%), copre tutti i rami della produzione di gas e petrolio ed ha un mercato internazionale.
