Azioni, obbligazioni o commodities?

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Quali previsioni per azioni, obbligazioni o commodities da ora al 30 giugno?

Le prospettive per il 2019

Già dall’inizio il 2019 è apparso frammentato nelle prospettive di mercato. Si è infatti immediatamente capito che il tema dominante, come confermato da più parti, sarebbe stato il disallineamento tra le varie economie mondiali. Complice anche la riforma fiscale a stelle e strisce, gli usa hanno avuto la possibilità di avere maggiore carburante rispetto alle altre nazioni. Il che permetterà a Washington di distinguersi, cosa che sta già facendo, nel panorama globale.

La view di UBS: azioni, obbligazioni o commodities?

Meno fortunata l’Europa che sta ancora scontando gli ultimi retaggi della crisi. La conferma è arrivata anche da UBP che si è focalizzata sulle prospettive di crescita tra le due sponde dell’oceano. Guardando ai vari strumenti finanziari, il 2019, secondo UBS, dovrebbe vedere un’attenuazione delle performance statunitensi a livello dell’azionario. A rallentare l’andamento, anche la possibile fine del riapprezzamento dei P/E delle società tecnologiche mondiali. Partendo da questa constatazione, gli esperti guardano con fiducia alla sponda europea.

Bond

Sul fronte dell’obbligazionario, invece, le prospettive si basano praticamente tutte sulla politica della Federal Reserve. Il rialzo dei tassi, come inizialmente sospettato da Ubs, si sta confermando molto lento. La possibile impennata, infatti, arriverebbe solo ed esclusivamente con una parallela crescita economica. Opzione che, allo stato attuale dei fatti, è ampiamente improbabile.

Azioni, obbligazionario o commodities?  Materie prime

Tra le materie prime l’outlook di Schroders sul petrolio è rialzista. Un giudizio che nasce dal possibile restringimento del mercato nei prossimi 12 mesi. Eccessive le paure che gravano su una crescita forsennata dello shale oil Usa. A questo si affiancherà una domanda più forte rispetto alla produzione dell’OPEC. Il rialzo arriverà, appunto, tra il secondo e il terzo trimestre. E ancora: offerta debole, domanda forte. Questo il trend che caratterizzerà il cotone nel 2019, con una richiesta di fibre naturali che tenderà a rimanere ancora corposa.

Soft commodity

Inversione di rotta anche per le soft commodity, finora in difficoltà a causa di un lungo bear market. Menzione a parte merita il ramo agricoltura. La pressione maggiore finora presente sul settore è arrivata per lo più dalla guerra commerciale tra Usa e Cina. Eppure arrivano buone notizie proprio per quelle voci che, come i cereali, hanno finora risentito di una pressione molto forte. Le previsioni, infatti, parlano di una produzione globale e di scorte in calo nel 2019.

 

 

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