Azioni in crescita ma pericolose

Prysmian è può essere classificata tra le azioni in crescita ma pericolose a causa dei loro fondamentali.

Nell’articolo odierno mettiamo in evidenza come dal punti di vista della redditività Prysmian non è un bun esempio da seguire. Per trarre questa conclusione abbiamo utilizzato il ROE. I dettagli sono riportati qui di seguito.

Per gli approfondimenti sul titolo Prysmian clicca qui.

Come si calcola il ROE di un’azienda e cosa significa?

La formula per il ROE è:

Return on Equity = Utile Netto ÷ Patrimonio Netto

Nel caso di Prysmian:

7,5% = 190 milioni di euro ÷ 2,5 miliardi di euro (in base ai dodici mesi successivi fino a marzo 2019.).

E’ facile capire la parte “utile netto” di tale equazione, ma il “patrimonio netto” richiede ulteriori spiegazioni. E’ il capitale versato dagli azionisti, più eventuali utili non distribuiti. È possibile calcolare il patrimonio netto sottraendo il totale delle passività dell’azienda dal totale delle sue attività.

Qual è il ROE di Prysmian e l’impatto del debito

Il ROE misura la redditività di una società rispetto al profitto che mantiene e agli eventuali investimenti esterni. Il “rendimento” è il profitto degli ultimi dodici mesi. Ciò significa che quanto più alto è il ROE, tanto più redditizia è la società. Quindi, come regola generale, un ROE elevato è una buona cosa. Chiaramente, quindi, si può usare il ROE per confrontare aziende diverse.

Confrontando il ROE di un’azienda con la media del settore, possiamo ottenere una rapida misura di quanto sia efficiente. Tuttavia, questo metodo è utile solo come controllo approssimativo, perché le aziende si differenziano un po’ all’interno della stessa classificazione del settore. Come si evince dall’immagine sottostante, Prysmian ha un ROE inferiore alla media (14%) nel settore elettrico.

Le aziende di solito hanno bisogno di investire denaro per far crescere i loro profitti. Quel denaro può provenire da utili non distribuiti, dall’emissione di nuove azioni (equity), o dal debito. Nei primi due casi, il ROE consente di sfruttare questo utilizzo del capitale per crescere. Nel secondo caso, l’uso del debito migliorerà i rendimenti, ma non cambierà il capitale proprio. In questo modo l’uso del debito aumenterà il ROE, anche se la base economica del business rimane la stessa.

Da notare il significativo utilizzo del debito da parte di Prysmian, che ha portato il rapporto debito/patrimonio netto a 1,34. Mentre il ROE non è così negativo, probabilmente sarebbe molto più basso se l’azienda fosse costretta a ridurre l’indebitamento. Gli investitori dovrebbero riflettere attentamente su come potrebbe comportarsi un’azienda se non fosse in grado di contrarre prestiti così facilmente, perché i mercati del credito cambiano nel tempo.

La conclusione è che Prysmian è tra le azioni in crescita ma pericolose.

Analisi grafica e previsionale

Prysmian (PRY) ha chiuso la seduta del 17 luglio a quota 19,25€ in rialzo dello 0,84% praticamente invariato rispetto alla seduta precedente.

Sul time frame settimanale è in corso una proiezione rialzista che ha già raggiunto il suo I° obiettivo di prezzo in area 18,7081€. La cosa, però, importante da monitorare è la chiusura della settimana in corso. Qualora dovesse confermare la rottura di area 18,7081€, allora le quotazioni si dirigerebbero verso il II° obiettivo di prezzo in area 23,0919€. La massima estensione del rialzo in corso, invece, si trova in area 27,46€.

Viceversa, una chiusura settimanale inferiore al I° obiettivo di prezzo sarebbe un pericolo segnale di inversione ribasssista.

Prysmian: proiezione rialzista in corso sul time frame settimanale. La linea blu rappresenta i livelli di Running Bisector; la linea rossa i livelli de La Nuova Legge della Vibrazione

Prysmian: proiezione rialzista in corso sul time frame settimanale. La linea blu rappresenta i livelli di Running Bisector; la linea rossa i livelli de La Nuova Legge della Vibrazione

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