Azioni e Bond: la Fed tra due fuochi

Azioni

Dall’inizio dell’anno è stata osservata una situazione particolare sui mercati sia delle azioni che dei bond. Una situazione atipica. Ecco perché.

Azioni e Il rally del primo trimestre

Quello che si è concluso il 31 marzo, infatti, potrebbe essere definito un trimestre da leoni per le piazze di scambio di tutto il mondo. La conferma arriva dai numeri. La capitalizzazione mondiale è arrivata a 78mila miliardi di dollari dai 70mila precedenti. L’indice Msci all country world index ha registrato un +11% e l’S&P 500 è arrivato a +12%.

Nel primo caso si è trattato del migliore risultato da circa 7 anni a questa parte.

Per l’indice americano è il miglior avvio d’anno dal 1998. La vera sorpresa, però, è arrivata da Piazza Affari che, in Europa, è riuscita a vincere la maglia rosa tra i migliori mercati.

Il suo +15,95%, infatti, è riuscito a cancellare il -16,5% dell’intero 2018. Non è  stata da meno Francoforte con un +9%, Parigi a +13% e Londra, nonostante il caos Brexit.

Il principale catalizzatore per la salita delle azioni

Il principale catalizzatore per i rialzi è stato il cambio di rotta della Federal Reserve. Un catalizzatore che, se per i primi tre mesi ha portato al rally, per la fine del 2018 è stato altrettanto importante. Ma in negativo. Furono infatti proprio le parole del governatore Jerome Powell a spingere in basso i listini mondiali. Nello specifico la sua intenzione di continuare ad alzare il costo del denaro nonostante i dati macro non esaltanti e i continui sospetti di una possibile recessione in arrivo a livello mondiale.

Il tutto mentre l’economia si raffreddava e l’inflazione rimaneva minima. A gennaio, però, come detto, la rotta si è invertita e piano piano i temuti due rialzi del 2019 sono diventati pari a zero.

Da qui il ritorno sul rischio e l’aumento della anche sui titoli più pericolosi. Infatti in molti si chiedono se la prossima decisione della Fed non possa essere un clamoroso taglio dei tassi. Ma anche in questo caso c’è un problema di fondo.

La Fed è tra due fuochi: azioni e  bond

Il motivo? Non possono abbassare i tassi perché l’inflazione sta aumentando come anche i salari medi. Inoltre non bisogna nemmeno dimenticare che il mercato del lavoro a stelle e strisce è ai minimi dal dopoguerra con una disoccupazione che è sotto il 4%.

Ma dall’altra parte i membri della Fed non possono nemmeno alzare i tassi a causa dell’aumento dell’incertezza geopolitica ed economica anche a livello mondiale.

Un passo falso da parte della banca centrale potrebbe portare uno sgambetto sul mercato delle obbligazioni (soprattutto investment-grade) o sull’azionario che si sta posizionando verso un atteggiamento ultra dovish della Fed stessa. Il tutto potrebbe accadere entro la fine dell’anno.

 

Consigliati per te