Azioni da vendere ora: quali sono?

Azioni, bond e valute

I mercati sono in fibrillazione. Dopo la scossa di lunedì il ribasso potrebbe non essere finito. Ecco le azioni da vendere ora.

Piazza Affari

Sul mercato italiano oggi si vede un ritorno verso una cauta speranza, ritorno che, però, è sempre sotto lo schiaffo non solo delle incertezze a livello internazionale ma anche di quelle interne. Oggi, infatti, il Parlamento dovrà affrontare il nodo TAV con tutte le incognite che si trascina dietro la questione. Intanto, da un punto di vista borsistico, scoppia il caso sui titoli  Unicredit (UCG). I conti trimestrali sono stati sotto le attese e per giunta i vertici della banca hanno tagliato al ribasso la guidance sui ricavi 2019. Sul banco degli imputati, in questo caso, la persistenza di tassi di interesse bassi anche nel prossimo futuro. La cosa non è piaciuta agli investitori che hanno abbandonato

il titolo facendolo cadere a circa il -3% per poi rivederlo in leggera ripresa, poco dopo le 10 a -2,4%. Ben più distante la seconda nella classifica delle peggiori, Campari, con un -0,8%.

Wall Street e azioni da vendere ora

Su Wall Street, invece, è riuscita a conquistare una fiducia maggiore vista la chiusura di ieri. Infatti la piazza di scambio a stelle e strisce ha visto il Dow Jones e l’S&p500 salire rispettivamente dell’1,21% e dell’1,3%. Ancora il meglio ha fatto il Nasdaq Composite a +1,39%. Oscillazioni forti, dunque, che aumentano i timori sull’azionario, soprattutto per i titoli del comparto ciclico. Questi ultimi, infatti, sono particolarmente soggetti all’andamento economico. In caso di un ciclo economico favorevole, potrebbero essere i migliori titoli da comprare. In caso contrario, però, restano i peggiori da avere in mano in caso di recessione o stagnazione. Il caso più classico è quello del settore automobilistico e di nomi come Ford e General Motors.

I titoli ciclici

Entrambe economiche, si trovano al centro della rivoluzione che dovrebbe portare all’esordio dei veicoli elettrici e a guida autonoma. Nel caso di Ford, non si può ricordare il minimo di nove anni, toccato alla fine dell’anno scorso oltre al calo degli utili del secondo trimestre visti il mese scorso e giudicati deludenti. Per i titoli di  GM, almeno, c’è stata la garanzia del dividendo. Altro nome in fase di potenziale vendita potrebbe essere 3M. Una decisione che arriverebbe da un ormai noto rallentamento della domanda cinese e dalla debolezza del settore automobilistico già citata. Infatti 3M è uno dei titoli più diversificati visto che si occupa di cancelleria, consumi quotidiani senza disdegnare l’aeronautica e anche i componenti per auto. Il report del primo trimestre pubblicato a fine aprile è stato a dir poco negativo.

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