Azioni da vendere a settembre

azioni da vendere

Il 2019 ha regalato grandi guadagni. Settembre, da parte sua, può essere invece un momento per realizzarne ancora. Ci sono però delle azioni da vendere per fare spazio a titoli che potrebbero salire di più nei prossimi mesi.

La panoramica

Agosto è stato un mese difficile con Dow, S&P 500 e Nasdaq che hanno perso rispettivamente l’1,7%, l’1,8% e il 2,6%. Tanti i motivi che hanno spinto gli indici a un saldo finale simile ma, statisticamente, le cose potrebbero anche andare peggio. Infatti settembre è storicamente il mese peggiore del calendario. Anzi, per essere precisi, dal 1950 ad oggi le performance del nono mese dell’anno peggiorano ulteriormente quando si tratta di un anno pre elettorale.

Urne in Usa

Ed il 2019 precede proprio la grande sfida che chiamerà gli statunitensi alle elezioni. Il problema potrebbe essere ancora più accentuato dal fatto che, se i repubblicani possono ancora sfruttare Donald Trump, i democratici ancora non sono stati in grado di presentare un candidato sul quale si potranno concentrare in maniera convinta tutti i voti dei suoi sostenitori. Il problema, però, c’è anche da parte repubblicana, con Trump che continua a perdere consensi ma che, come detto, non riesce, fortunatamente per lui, a trovare avversari.

Guardando al passato, negli ultimi 82 anni, in questo mese, S&P 500 e Dow hanno registrato una flessione dell’1%. Ecco perché chi vuole realizzare profitti, deve guardare proprio a settembre come mese migliore anche se le nostre proiezioni evincono alte probabilità che i massimi annuali si formeranno a dicembre.

Allora la parola d’ordine oltre a prudenza e a monitorare i livelli di supporto che indichiamo sulle nostre pagine è  anche stock picking.

Quali azioni vendere a settembre?

Chi non presenta buone prospettive per questo mese di settembre è Snap (NYSE-SNAP). La popolarità delle sue azioni ha fatto nascere proiezioni che parlavano di $ 20 nel 2019, partendo dagli attuali 15,7 circa. Ma è anche vero che aumentano le probabilità anche di un correzione nel 2020, giudicata dagli analisti quasi inevitabile proprio per la popolarità che l’ha travolto.

Guardando all’Europa sarebbero saliti troppo anche alcuni titoli finiti nel mirino di Ubs. In particolare AstraZeneca al cui rating sell viene affiancato un prezzo obiettivo 5.400 pence invece degli attuali 6.845 pence. Non affascina più di tanto la cedola al 3,1% nell’esercizio 2019 e 2020. Sella anche per un altro big pharma Vifor Parma il cui t.p è stato fissato da Ubs a 120 franchi svizzeri invece degli attuali 158,35 franchi.

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