Autostrade per l’Italia ritorna sotto il controllo pubblico?

atlantia

Nei mercati finanziari la domanda di queste ore è: Autostrade per l’Italia  ritorna sotto il controllo pubblico? In Borsa è dal 16 agosto 2018 (il giorno dopo il crollo del ponte Morandi) che il titolo Atlantia (MIL:ATL), come suol dirsi, “non trova più pace”. Da 18 mesi infatti il titolo ha smesso di essere di tipo difensivo, solido, che garantiva lauti dividendi oltre a una crescita costante dell’azienda. E da allora il suo corso è strettamente legato agli eventi, meglio: ai suoi burrascosi rapporti con la politica centrale. Sappiamo infatti della battaglia portata avanti in Parlamento dal Movimento 5 stelle per togliere la concessione autostradale ai Benetton.

E l’azione da allora ha esposto i suoi azionisti a forti scossoni in Borsa (). Poi è giunta il Covid-19, che ha dato il colpo di grazia: –80% di traffico sulla sue rete, titolo a picco. Il divieto di uscire di casa ha infatti fatto piombare Atlantia sotto i €10, come nel lontano 2009. Ma ieri, e soprattutto oggi, il titolo corre e sembra inarrestabile. Perché?

Voci di un ritorno al controllo pubblico

A Roma stanno già pensando a un piano Marshall che rilanci l’economia italiana una volta fuori dall’emergenza. Tale piano passerebbe anche per Autostrade per l’Italia: ritorna sotto il controllo pubblico? È probabile. L’ipotesi su cui si discute nelle aule parlamentari è quella di far scendere la quota dei Benetton sotto il 50% (oggi ne detengono l’88,06%). Le quote dismesse andrebbero a beneficio dello Stato, che su tale rete autostradale (circa 3.000 km) lancerebbe un massiccio piano di opere pubbliche. In tal modo si otterrebbero almeno tre benefici:

1)si porrebbe fine all’annosa diatriba tra il Governo in carica e il gruppo di comando di Atlantia in merito alla revoca della concessione.

2)Si “cantierizzerebbe” tutta Italia, da cima a fondo, dando lavoro a migliaia di persone.

3)Si metterebbe a nuovo il parco autostrade nazionali, dopo i tanti e recenti scandali denunciati (si pensi allo stato di viadotti e gallerie).

I termini degli accordi

Quindi Autostrade per l’Italia ritorna sotto il controllo pubblico? Forse sì, staremo a vedere. Secondo indiscrezioni raccolte dalla stampa, Atlantia e Stato potrebbero ben presto convenire su un accordo. Questo chiamerebbe l’azienda ad: 1) accettare un taglio del 5% delle tariffe; 2) portare avanti il piano di investimenti già annunciato; 3) pagare “soltanto” una penale di più di 2 mld di €.

Di contro il Governo straccerebbe l’articolo 35 del Milleproroghe. A dirla tutta, comunque, non c’è solo lo Stato ad essere interessato ad entrare in Autostrade. Il fondo italiano F2i e quello australiano Macquarie sono lì alla soglia pronti a varcarla.

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