Auto Euro 4 e un divieto senza logica

auto euro 4

Il recente divieto per le auto Euro 4, cosa comporta?

Io capisco che sostenere i consumi con agevolazioni e sconti fiscali è una politica premiante come sostegno all’economia, ma la serie di divieti al transito che sta colpendo le auto Euro 4 è certamente fuori da ogni logica.

E’ chiaro che dietro al paravento della lotta all’inquinamento si sta cercando di forzare i consumi e in particolare l’acquisto delle nuove auto che godono di incentivi molto forti.

Auto Euro 4 e portafoglio degli italiani

Pare però che le autorità che impongono questi divieti si dimentichino che chi ancora gira in auto con vecchi modelli di auto Euro 4  non lo fa per sollazzo ma molto più probabilmente perché non può permettersi altro.

E questo vale anche in ambito di forme di finanziamento…

I mezzi pubblici sempre più diradati come orari, specie nelle piccole città, sono un’alternativa impraticabile in particolare per chi svolge lavori che comportano spostamenti.

Insomma si sta creando un collo di bottiglia che metterà molte famiglie dotate di auto euro 4 in grande difficoltà.

Grandi e piccole città unite nel limitare il traffico alle auto euro 4

Il fenomeno dei divieti, partito nelle grandi città come Roma, Milano e Torino, si è ora esteso anche alla piccole città come la mia Mantova.

Nel periodo in cui l’antitrust ha sanzionato Apple e Samsung per obsolescenza programmata degli smartphone ora si sta seguendo lo stesso percorso per le auto.

Prima sono state fatte fuori in progressione le euro 1,2 e 3 ora è la volta delle auto euro 4.

Stiamo parlando di periodi di obsolescenza molto più lunghi. Ma questo è ovvio visto che stiamo parlando di auto e non di telefonini…ma il principio che viene violato è lo stesso.
E qui sono le autorità locali a farlo!
Il paravento della lotta all’inquinamento vale fino a dove è compatibile con le disponibilità economiche degli utenti.

Una ipotesi di proposta

Partiamo dal presupposto che questo divieto dovrebbe essere derogabile per chi utilizza l’auto euro 4 per lavoro o per altri tipi di spostamenti su tratte ed orari non serviti da mezzi pubblici.

Detto questo ragioniamo: i mega sconti per la rottamazione sono a carico dello stato quindi a fronte di adeguate certificazioni di reddito e di situazione patrimoniale lo stato potrebbe diversificare le modalità di sostegno all’acquisto.

Vale a dire che finalmente il tasso zero magari su piccole rate su auto euro 5 potrebbe essere a favore dei compratori che possono sostenere una rateazione non caricata da interessi.

Ovvero perché no  favorire il riciclo a prezzi stracciati anche delle auto euro 5 sempre grazie a una scontistica anche sull’usato.

La miopia di vedere la questione solo da un lato potrebbe provocare problemi più seri rispetto alle tematiche che si vogliono risolvere.

 

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