Aumenti dei prezzi di 40 volte

frutta

Fare la spesa inizia a pesare. Si calcola che c’è aumenti dei prezzi di 40 volte per frutta e verdura. I consumatori per acquistare mele e patate stanno cacciando più soldi del previsto. Un pericoloso allarme che si accentua con le difficoltà delle esportazioni, mense e ristoranti chiusi, lavoratori che mancano nei campi. Coldiretti prendendo in esame i dati Istat di marzo ha notato che  al dettaglio nel carrello della spesa sulla frutta l’inflazione in media è stata del 3,7%. Per non parlare di mele e patate che ha raggiunto e superato il 4%.

Più vendite di prodotti, aziende in difficoltà

Le aziende ortofrutticole pur vendendo di più stanno andando in difficoltà poiché non riescono a mantenere il ritmo di approvvigionamento. La corsa riempire il carrello della spesa per il panico di rimanere senza provviste sta creando disagi. Quattro aziende su dieci sono con l’acqua alla gola per il cambiamento delle modalità di acquisto. Si stima che il rialzo di acquisto di frutta è del 14% mentre della verdura del 24%. Nonostante ciò non sono state compensate le perdite con la vendita ai ristoranti e all’export. Aumenti dei prezzi di 40 volte per frutta e verdura pesa sul bilancio delle famiglie.

Aiutare l’Italia

Coldiretti invita tutti gli italiani ad acquistare prodotti della terra riconducibili agli agricoltori nostrani che per sfamare  i propri conterranei sta facendo i salti mortali.

Privilegiare l’acquisto di frutta e verdura nazionali è semplice perchè riconoscibile dall’obbligo di indicare l’origine su etichette e cartellini. Prima di mettere qualcosa nel carrello della spesa dare un’occhiata a cosa si compra.

I prodotti della terra che si raccolgono nei prossimi mesi

In questo periodo avviene la raccolta di fragole, asparagi, carciofi, e nel profondo sud meloni, pomodori, peperoni e melanzane. Tra una decina di giorni parte anche il raccolto delle prime ciliegie, delle albicocche, poi prugne e pesche. Da maggio l’uva da tavola, le pere a giugno. Non conviene andare oltre perché le prospettive a lungo termine non sono delle migliori. Un passo alla volta.

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