Aumenta la propensione al risparmio in Italia ma dove investono gli italiani e quali errori commettono?

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I tassi bassi e le previsioni economiche che parlano di ripresa dovrebbero convincere gli italiani a investire sui mercati azionari. Questi ultimi, infatti, sono sempre stati i primi a beneficiare, con largo anticipo, delle prospettive di ripresa sono arrivate dopo le grandi crisi economiche. Invece ultimamente ha prevalso l’abitudine, tipica degli italiani, di risparmiare sempre, accumulando sui conti correnti, senza però sfruttare questi capitali. In altre parole aumenta la propensione al risparmio in Italia ma dove investono gli italiani e quali errori commettono?

C’è da dire che il risparmio è sempre stata una particolarità quasi storica degli italiani. Ma, come sappiamo, esiste risparmio e risparmio. L’ISTAT ha confermato che nel 2020, complice la pandemia e l’innegabile paura del futuro che questa ha portato con sé, si è registrato un aumento del risparmio di quasi il 16% (15,8% per la precisione). Parallelamente si è visto un calo dei consumi del 10,9%.

Aumenta la propensione al risparmio in Italia ma dove investono gli italiani e quali errori commettono?

Non si vedeva una tale propensione al risparmio da oltre 25 anni. Si tratta di denaro liquido che spesso resta fermo e crea costi di gestione sia per gli istituti di credito che per gli stessi titolari dei conti correnti. Aumenta la propensione al risparmio in Italia ma dove investono gli italiani e quali errori commettono? Il mercato azionario, per quanto interessante, rappresenta una parte relativa nel portafoglio degli italiani. Non tutti, infatti, hanno approfittato del rally che Piazza Affari ha registrato negli ultimi tre mesi. In questo frangente la piazza di scambio italiana è stata tra le migliori da inizio anno, arrivando a regalare performance anche superiori a quelle di Wall Street. Tradotto in numeri si parla di un +11% nei primi 3 mesi del 2021.

I motivi dietro al rally di Piazza Affari

Da Fideuram Am Sgr pongono l’accento, tra i fattori determinanti per questo rally, sull’arrivo di Mario Draghi. Un evento accompagnato, peraltro, anche dall’appoggio di gran parte dei parlamentari. Venendo meno l’ormai famigerato rischio politico che da anni accompagna l’Italia, si è immediatamente registrato un ritorno dell’interesse da parte di investitori internazionali. A questo si aggiungano anche le valutazioni a sconto che hanno rappresentato un ulteriore fattore di appeal nel confronto con le altre piazze di scambio.

Gli altri asset

Guardando ad altri asset, invece, impossibile negare l’amore per il mattone. Sia che si tratti della prima casa oppure di un’eventuale seconda abitazione da mettere in affitto.

Partendo da questo punto, quindi, è facile intuire come uno degli errori più comuni sia quello di non diversificare il proprio investimento. Facendo un piccolo passo indietro nel tempo, uno studio elaborato nel 2019 da Assogestioni evidenziava anche una certa propensione degli investitori italiani verso i fondi comuni. Analizzando queste caratteristiche, però, salta all’occhio immediatamente che si tratta di strumenti di investimento molto semplici. Il che porta ad una deduzione: gli italiani preferiscono la semplicità anche perché hanno un’educazione finanziaria molto limitata.

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