Attenzione perché bambini, anziani e casalinghe sarebbero le categorie di persone più esposte a questo infortunio

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Michele Salvemini, in arte Caparezza, in una sua canzone scriveva: “Io sono un duro perché vivo nella casa, perché sono ancora vivo nella casa”. Questa frase, così come tutto il testo del pezzo, a prima vista, potrebbe sembrare un’esagerazione, ma in realtà non è così. Infatti, il fenomeno degli incidenti domestici è un problema reale che ha delle serie ripercussioni sul piano sanitario, sociale e psicologico.

L’ISTAT definisce come “incidente domestico” quel tipo di infortunio che:

  • si verifica in casa, comprese le zone esterne, la cantina, il garage e così via;
  • non è volontario;
  • ha un impatto, temporaneo o definitivo, sullo stato di salute di una persona.

In Italia, secondo alcune stime, si verificano più di 3 milioni di incidenti domestici all’anno. Senza contare, però, quelli più “lievi”, che non vengono denunciati perché non hanno bisogno di un intervento medico o di un ricovero. Un infortunio domestico, come riporta l’Istituto Superiore di Sanità, potrebbe causare ferite, lesioni gravi, invalidità ed addirittura morte. Infatti, si tratta della prima causa di morte di bambini nel Mondo; in Italia, invece, è la seconda, subito dopo i tumori.

Attenzione perché bambini, anziani e casalinghe sarebbero le categorie di persone più esposte a questo infortunio

Sempre secondo l’ISTAT, la categoria di persone maggiormente esposte a questo rischio sono le donne, in particolare le casalinghe (70% dei casi). Le altre due categorie, invece, come già accennato, sono i bambini e gli anziani. I primi, specie se molto piccoli (da 0 a 5 anni), rischierebbero di più poiché tendono ad esplorare l’ambiente, senza avere il senso del pericolo. Stessa cosa vale per quelli un po’ più grandi, che tendono invece ad agire con esuberanza, senza valutare correttamente i rischi.

Per gli anziani, in particolare gli ultraottantenni, la causa degli infortuni dipende, invece, dalle ridotte capacità psicofisiche. Con l’avanzare dell’età, infatti, si osserva una riduzione graduale dell’autonomia, dovuta alla difficoltà nella vista e nei movimenti.

Ambienti domestici più rischiosi

Secondo i dati SINIACA, gli ambienti domestici più rischiosi sarebbero:

  • nel 26% dei casi il soggiorno e la camera da letto;
  • nel 20% dei casi la cucina.

Seguono: il garage e la cantina (13%), le scale (10%), il bagno (7%), il giardino o altre aree esterne (6%), altri locali interni (8%). Quindi, bisognerebbe prestare maggiore attenzione perché bambini, anziani e casalinghe potrebbero essere più esposti al rischio di incidenti domestici. Per prevenirli, sarebbe utile aumentare la sicurezza di questi ambienti e incrementare la sorveglianza sui soggetti a rischio.

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