Attenzione, molti credono che questi semi abbiano delle proprietà antitumorali ma in realtà sono nocivi

albicocche

Internet è una delle più grandi risorse che ci ha donato il ventunesimo secolo, ma come tutte le grandi scoperte va trattata con estrema cautela. Infatti il web è un’immensa biblioteca estremamente semplice da consultare, ma presenta dei difetti che non si riscontrano nel suo corrispettivo fisico. Uno di questi è la veridicità delle informazioni contenute.

Spesso, infatti, circolano delle fake news che anche per i più esperti sono difficili da riconoscere. Alcune trattano anche di temi molto delicati. Infatti bisogna fare attenzione, molti credono che questi semi abbiano delle proprietà antitumorali ma in realtà sono nocivi. Vediamo insieme a cosa ci riferiamo.

Attenzione, molti credono che questi semi abbiano delle proprietà antitumorali ma in realtà sono nocivi

Alcuni pensano che il nocciolo dell’albicocca possa dare una mano a prevenire i tumori. Questa credenza nasce dal fatto che questo amatissimo frutto estivo contiene una vitamina particolare, chiamata B17 o amigdalina.

Questa sostanza è presente all’1% nei semi di albicocca e si aggira, invece, intorno al 2 o 3% in quelli di pesca. Entrando a contatto con il nostro organismo diventa tossica e secondo dei pensatori pseudo-scientifici potrebbe aiutare a distruggere le cellule tumorali.

La parola alla scienza

Gli enti scientifici invece la pensano molto diversamente. Dopo numerose ricerche condotte sull’argomento sono giunti alla conclusione che si tratta di una pratica altamente nociva.

Infatti assumere la molecola sopra indicata potrebbe condurre ad avvelenamento. I National Institutes of Health (Istituti Nazionali della Salute) americani hanno infatti sottolineato il rischio di intossicazione da cianuro. Inoltre non hanno riscontrato alcun beneficio per curare il cancro.

Inoltre l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha puntualizzato che un solo nocciolo di questo frutto (circa 60 mg) può essere letale per un bambino. Invece una dose di circa tre semi di dimensioni ridotte (370 mg) può causare seri danni anche a un adulto senza patologie.

Chiariamo che consumare la polpa dell’albicocca è una pratica totalmente priva di rischi.

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