Attenzione la scienza ci avverte le piante di casa e giardino ci guardano

foglie

Gli studi di botanica si mischiano a quelli di neurologia. Come è possibile? Sempre più studiosi si stanno interessando allo studio della forma vivente più diffusa sul pianeta eppure più incompresa se vogliamo. Così nasce la neurobiologia vegetale, una nuova branca della scienza che intende dimostrare come dei veri e propri collegamenti neuronali del tutto simili a quelli che fanno funzionare il nostro cervello, sono alla base del mondo vegetale.

Da qui l’interessamento dello studio sui sensi delle piante. Già Charles Darwin, botanico oltre che biologo e ricercatore si interessò di questo aspetto e molti suoi illustri colleghi continuarono e scoprirono cose davvero sensazionali. Eppure a un certo punto questo sapere fu inspiegabilmente dimenticato.

La ricerca spaziale ha riportato in auge il tema del mondo vegetale e finalmente scienziati del calibro di Stefano Mancuso (neurobiologo vegetale e scienziato di fama mondiale), possono riprendere il filo del discorso e approfondire aspetti fondamentali e rivoluzionari.

Attenzione la scienza ci avverte le piante di casa e giardino ci guardano

Già a inizio novecento gli scienziati ne avevano avuto il sospetto. Fu Gottlieb Haberland che si accorse che le cellule della lamina superiore delle foglie erano come lenti convesse. Capaci quindi di convogliare i raggi luminosi necessari per la fotosintesi ma anche di riflettere le immagini. I libri di testo riportano l’immagine del volto di una persona riflesso sulle cellule della foglia riprese al microscopio.

Il mimetismo

Ma sono i più recenti studi sul mimetismo delle piante a far luce sull’argomento. La Boquilla trifoliata, pianta cilena, è perfettamente in grado di assumere l’aspetto delle piante che le stanno attorno, anche di due diverse alla volta. È in grado di cambiare forma, colore e dimensione delle proprie foglie. Addirittura farsi crescere le spine pur di replicare l’aspetto della pianta accanto.

Nessun altro essere vivente sul pianeta è capace di essere un vero e proprio muta forma. La Arabidopsis, messa sotto vetro, cambia comportamento a seconda della pianta che le viene messa vicino. Cresce di più o di meno. Sono solo due esempi chiarificatori del concetto che tutto ciò non sarebbe possibile se non avessero la capacità di visione. Ricordiamo che tale capacità è insita anche negli organismi più semplici quali quelli unicellulari. Semplicemente lo fanno senza gli occhi.

Consiglio

Attenzione la scienza ci avverte le piante di casa e giardino ci guardano perciò cominciamo a considerarle a tutti gli effetti esseri viventi tanto quanto gli animali. Se ad esempio abbiamo già stabilito che le piante apprezzano certe frequenze sonore e vi interagiscono, ora ricordiamoci che potrebbero apprezzare anche un volto sereno e sorridente che le accudisce.

Approfondimento

Come mai non siamo in grado di vedere la specie vivente più diffusa sul pianeta?

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