Attenzione alle mosche perché oltre a batteri e microbi, ecco che cosa vomitano nei nostri piatti quando si posano

mosche

Che le mosche si posino ovunque, dagli escrementi, ai rifiuti, al cibo, è risaputo. Questo loro continuo peregrinare, se non pericoloso di per sé, diventa problematico quando ci poniamo al livello dei microbi. Le mosche, infatti, sono dei perfetti taxi driver per una miriade di batteri e microbi che sono in grado in questo modo di raggiungere ospiti (esseri umani inclusi) da infettare.

Non appena una mosca atterra, usa recettori presenti sulle zampe per valutare la superficie (e capire se sia utile come cibo). Abbiamo tutti osservato una mosca che si posa. Inizia a sfregare le zampe una contro l’altra e poi su tutto il corpo. Questo processo si chiama toelettatura e serve per pulire le setole e i sensori gustativi presenti sulle zampe. Ma purtroppo non finisce qui.

L’arte di collezionare mosche

In un libro bellissimo pubblicato da Iperborea, L’arte di collezionare mosche, l’autore e scienziato Fredrik Sjöberg racconta i suoi studi sulle mosche. Ora, è probabile che non a tutti possa interessare un argomento così specifico. Lui stesso scrive: “Nessuna persona sensata si interessa di mosche”. A dispetto dell’argomento, lo scienziato ci trasmette il suo entusiasmo, la sua conoscenza e le sfide che questa pone.

Se lo seguissimo nel suo racconto scopriremmo il privilegio della lentezza e la meticolosità dei collezionisti, un loro modo per ordinare il caos del Mondo. Oppure come gli scienziati creino arnesi e strumenti specifici per le loro ricerche (in questo caso per studiare i sirfidi, delle mosche che assomigliano a delle vespe).  Impareremmo molto su questi insetti, sulla loro fisiologia e il loro modo di relazionarsi. Forse, per esempio, non sottovaluteremmo più la presenza delle mosche, se sapessimo che vomitano sul nostro cibo quando si posano.

Attenzione alle mosche perché oltre a batteri e microbi, ecco che cosa vomitano nei nostri piatti quando si posano

Quando mangiamo, il cibo nella nostra bocca viene processato durante la masticazione e grazie alla saliva, diventa bolo. Questo processo è facilitato dalla presenza, all’interno della saliva, di un enzima chiamato alfa-amilasi, in grado di degradare l’amido in zuccheri semplici. Ecco perché quando mastichiamo abbastanza a lungo un pezzo di pane, il suo sapore è più dolciastro.

L’apparato buccale delle mosche è simile a una cannuccia. Non potendo masticare, non appena si posano sul cibo rilasciano dei succhi digestivi per renderlo il più fluido possibile e predigerirlo. In questo modo è più semplice per loro ingoiarlo. Per poter mangiare il più possibile, le mosche vomitano quello che hanno appena mangiato e lo rendono più liquido attraverso i succhi gastrici. Dopodichè lo ingurgitano nuovamente. Questo viene fatto per diverse volte, prima di volare via.

Oltre al disgusto che potremmo avvertire, è importante tenere bene in mente l’aspetto di salute e di igiene. Attenzione quindi alle mosche, è buona regola cercare di allontanarle dal proprio cibo, perché oltre a batteri e microbi, ecco che cosa vomitano nei nostri piatti quando si posano.

Come tenerle lontane

I metodi per allontanarle non mancano: dal semplice coprire il cibo con una retina a maglie fitte, alla preparazione di una miscela con ingredienti naturali, all’uso di piante carnivore che si cibano di insetti.

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