Attenzione ai risparmi. Vediamo quali rischi si possono abbattere sui nostri conti correnti!

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Il problema è che le banche italiane sono in sofferenza a causa dei tassi di interesse portati in negativo dalla BCE. Questo significa costi elevati per le banche le quali, molto probabilmente, faranno pagare queste spese al risparmiatore. Quindi, attenzione ai risparmi. Vediamo quali rischi si possono abbattere sui nostri conti correnti!

Il costo più elevato di questa crisi dovrebbe abbattersi sui conti correnti più consistenti. Pertanto, il primo consiglio che certamente si ci sente di dare è di non tenere troppi soldi in banca. Conviene, comunque, investirli per evitare di avere la peggio. La soglia a rischio è rappresentata dai conti correnti che superano i 100.000 euro.

Addirittura, chi ha un conto che superi questa soglia, rischia la chiusura del conto o il pagamento di commissioni molto elevate. Ma perché è accaduto tutto questo?

Come anticipato, poiché la Banca Centrale Europea ha portato in negativo i tassi di interesse, le banche saranno costrette a pagare uno 0,5% di tasso di interesse sulle giacenze. Sicché, esse non avranno nessuna intenzione di pagare siffatti interessi per favorire la conservazione del danaro da parte dei risparmiatori italiani.

Ne deriva che, in un modo o nell’altro, saranno quest’ultimi a pagarne le conseguenze.

Quali saranno le mosse delle banche a fronte della decisione della BCE?

Insomma, dobbiamo accendere la luce sui nostri conti correnti e fare attenzione ai risparmi. Seri rischi si possono abbattere sui nostri conti correnti! Vediamo, in particolare, cosa hanno deciso di fare le banche a fronte della manovra della BCE.

Ebbene, c’è chi ha agito in maniera drastica come la Fineco, che ha annunciato la sua intenzione di chiudere i conti correnti che superano i 100.000 euro di giacenza. Ciò, salvo che non si decida di investire il danaro o accedere a finanziamenti.

Banca Unicredit, invece, ha stabilito di far pesare sulle tasche dei correntisti una commissione dello 0,5% sui conti con giacenza superiore a quella indicata. Tuttavia, detta misura è stata adottata solo nei confronti di aziende e partite IVA e non dei risparmiatori.

Intesa Sanpaolo, invece, in maniera molto originale e soft, ha intrapreso una campagna di sensibilizzazione per indurre i clienti a prendere coscienza delle perdite che si subiscono mantenendo il danaro sui conti correnti.

BPER, all’opposto, è andata più sul pensante, imponendo, a coloro che aprono un nuovo conto, il pagamento di una commissione di liquidità, sempre per i rapporti con giacenza superiore a 100.000 euro.

A seguire, BNL, ha imposto una tassa pari a 1.000 euro di spese per le aziende che abbiano un conto con giacenza media trimestrale superiore al milione di euro. In altri termini, si tratta di una serie di manovre volte a disincentivare la detenzione del danaro contante, per favorire gli investimenti.

In ogni caso, tenere troppi soldi sul conto corrente bancario è un rischio. Quello più grande è che, in caso di fallimento della banca, chi ha più di 100.000 euro sul conto, rischia di perderli. Infatti, oltre detta cifra, non interviene il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi a coprire la perdita.

Infine, è sempre dietro l’angolo il rischio che si ci metta anche il Governo, che in casi estremi, può disporre una patrimoniale sui depositi bancari.

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