Attenzione ai costi del conto corrente in rosso

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Non è piacevole ritrovarsi con il conto corrente in rosso, ma quel che deve più preoccupare e a cui bisogna prestare attenzione sono i costi. La tasse sui conti correnti in rosso sono pesantissime. I correntisti che sono soliti sforare con le spese farebbero meglio a valutare l’opportunità di richiedere prestiti. In un precedente articolo “5 ragioni per tenere pochi soldi sul conto corrente” abbiamo aggiornato i nostri lettori sui costi del deposito bancario.

Valutiamo adesso invece in poche righe perché un correntista deve prestare attenzione ai costi del conto corrente in rosso. Non tutti sanno che il cosiddetto “scoperto” in banca prevede il pagamento di tasse assai elevate. Per ogni singolo giorno in cui il correntista sconfina oltre la liquidità presente sul conto può arrivare a pagare 50 euro.

L’Università degli studi Bocconi di Milano ha condotto un’indagine relative ai costi che il consumatore deve sostenere per possedere un conto corrente. Nello specifico, lo studio ha analizzato quanto costa un conto in rosso in alcuni istituti di credito presenti in Italia.  Per un solo giorno di sconfino di una somma di circa 500 euro il correntista è tenuto a pagare tasse che oscillano tra i 30 e i 50 euro.

Attenzione ai costi del conto corrente in rosso

Stando ai risultati dello studio, i clienti di Monte Paschi di Siena e di Unicredit potrebbero ritrovarsi a versare all’incirca 37 euro. Ciò nell’eventualità in cui dovessero scoprirsi di 1000 euro per una decina di giorni. Se si raddoppiasse la somma dello scoperto la tassa da versare tuttavia presenta lievi incrementi.

Da uno studio che il Centro di ricerca e tutela consumatori ha condotto nel 2018 sono emersi costi ancora più elevati. Presso gli istituti bancari del Trentino, le tasse per lo scoperto sfiorano somme davvero rilevanti. Si attestano difatti attorno a 250/350 euro, ma possono raggiungere anche i 500 euro per ogni trimestre di sconfino.

I costi che il correntista è tenuto a sostenere quando fa andare il conto corrente in rosso dipendono dalle Commissioni di istruttoria veloce. Secondo il dettato legislativo del Decreto Ministeriale 644/2012 e dell’articolo 117-bis del TUB si applica una tassa fissa sui conti corrente in rosso. Si legge difatti che la Commissione di istruttoria veloce “sia determinata in misura fissa e non possa eccedere i costi mediamente sostenuti per svolgere l’istruttoria veloce e a questa direttamente connessi”.

Ciò per dire che fareste meglio e optereste per la scelta più conveniente chiedendo un piccolo prestito piuttosto che portare il conto corrente in rosso.

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