Attenzione a questi funghi velenosi simili a quelli commestibili

funghi

Con i ricoveri da coronavirus che monopolizzano le attenzioni della sanità, passano in secondo piano delle allerte sempre attuali nel nostro paese. Quelle dei ricoveri ospedalieri per intossicazione da funghi. La ricchezza di pioggia in molte parti d’Italia ha spianato l’habitat ideale per la classica scampagnata alla ricerca dei funghi per un gustoso risotto. Ma, a guardare bene soprattutto le pagine dei quotidiani locali, ancora troppe persone cadono nell’errore di giudicare buoni i funghi raccolti. Attenzione a questi funghi velenosi simili a quelli commestibili, sia che li raccogliamo in prima persona, sia che ce li regalino. Vediamo assieme ai nostri Esperti quali sono e come dobbiamo comportarci.

Il poker pericoloso

Il poker assai pericoloso di funghi da tenere lontano dalla nostra tavola è composto da:

  • Amanita Phalloides, la più comune e la più gettonata nelle cause di intossicazione e, addirittura decesso;
  • falso prataiolo, che trae in inganno sia per l’aspetto che per il profumo;
  • Amanita Muscaria, chiamato anche Falso Ovulo;
  • Prugnolo d’autunno, che, i cugini francesi chiamano addirittura “il perfido”, tanto assomiglia ai funghi commestibili.

Attenzione a questi funghi velenosi simili a quelli commestibili, perché sanno ingannarci col profumo e con l’aspetto.

Cosa fare quando andiamo a funghi

Andare a funghi, per molti, non è solo l’occasione di raccogliere prodotti della terra a costo zero e saporiti, ma anche quella di fare una gita e respirare aria pulita. Ma, ci sono degli accorgimenti da seguire per tutti: sia esperti che dilettanti:

  • scegliere la mattina presto, quando il bosco è ancora umido;
  • il periodo dell’anno ideale varia per la tipologia di fungo, ma anche per clima e latitudine della zona di raccolta;
  • vestirsi da escursionisti da montagna, con scarponi adatti, o stivali alti impermeabili che possano proteggerci dai morsi eventuali delle vipere;
  • portarsi un cesto di vimini, contenitore obbligatorio per legge, perché permette alle spore raccolte di fuoriuscire e dare vita ad altre coltivazioni spontanee;
  • utilizzare un bastone e un coltellino per la raccolta;
  • non dimenticarsi un mini-kit di primo soccorso.

Leggi locali e nazionali

Ricordiamo, infine, che la raccolta dei funghi è salvaguardata da delle normative locali e nazionali. Ci sono dei limiti e dei divieti da rispettare. Se abbiamo raccolto dei funghi sui quali abbiamo dei dubbi, non esitiamo a portarli alla nostra ASL, presso l’ufficio dell’Ispettorato micologico.

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