Attenzione a quest’errore nella scelta tra conto corrente e titolo di Stato per proteggere i nostri soldi

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Appare paradossale ma uno dei problemi che assilla oggi il risparmiatore è dove collocare la liquidità. Dove conviene lasciare il denaro risparmiato? I soldi guadagnati come conviene impiegarli? Gli studi ci dicono che le famiglie italiane prediligono due strumenti su cui mettere il denaro, il conto bancario e le obbligazioni governative. Si dovrebbe fare molta attenzione a quest’errore nella scelta tra conto corrente e titolo di Stato per proteggere i nostri soldi. Scopriamo di cosa si tratta e come porvi rimedio.

I problemi che tutti hanno con i conti correnti

Il quadro finanziario è molto difficile da interpretare. Ci sono dei mutamenti economici che influiscono in modo sostanziale sulla scelta. La pandemia e la successiva crisi economica hanno rimescolato profondamente le carte. I tassi di rendimento sono a zero e l’inflazione inizia a correre. Tenere i soldi sul conto, specialmente se la cifra è rilevante, crea alcuni problemi. Un primo problema è l’inflazione che riduce il potere d’acquisto. Il secondo problema sono le banche, che non vedono di buon occhio chi tiene troppi soldi sul conto. Alcuni istituti hanno minacciato i clienti di chiudere il loro conto se avessero tenuto oltre 100.000 euro giacenti. Ne parliamo in questo articolo: “Perché si rischia la chiusura del conto corrente se si hanno troppi soldi in giacenza e quale soluzione adottare”.

La soluzione più logica sarebbe quella di spostare la liquidità eccedente sui titoli di Stato. Le obbligazioni emesse dallo Stato italiano sono altamente sicure, tuttavia hanno anch’esse dei notevoli svantaggi, a partire dal lotto minimo. Per accedere a un titolo di Stato come minimo occorrono 1.000 euro nominali, che potrebbero diventare di più se l’obbligazione viene acquistata sul mercato. E poi i titoli di Stato sono moltissimi, su quale puntare?

Attenzione a quest’errore nella scelta tra conto corrente e titolo di Stato per proteggere i nostri soldi

Quindi meglio conto corrente o Titoli di Stato? La risposta non è univoca, dipende dall’obiettivo del risparmiatore. Il conto corrente è uno strumento di pagamento, non deve essere utilizzato come strumento d’investimento. Sul conto meglio lasciare i soldi necessari per la comune gestione mensile e una piccola riserva e il resto diversificarlo. Questi soldi possono essere investiti nei titoli di Stato, ma non in quelli a breve periodo. Il motivo è spiegato in questo articolo: “Guai a commettere questo errore con dei soldi sul conto corrente da investire”. Attualmente tutti i BTP a tasso fisso con scadenza residua inferiore ai 5 anni, hanno rendimenti negativi. I titoli a Tasso variabile, CCT, BOT, ecc. hanno rendimenti negativi. Se si ha un orizzonte temporale d’investimento oltre 5 anni, allora un BTP può andare bene. Altrimenti meglio puntare sui BTP legati all’inflazione, preferibilmente quella italiana, i BTP Inflation Linked.

Approfondimento

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