Attenzione a prendere mance sul lavoro perché le tasse sono in agguato

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Una grande novità sta per colpire il mondo del lavoro, soprattutto coloro che ricevono abitualmente mance. Camerieri, baristi, ma anche tassisti e altri lavoratori di questo genere devono stare particolarmente in campana.

Non si tratta di un discorso campato in aria: c’è una sentenza della Corte di Cassazione che sancisce il cambiamento radicale rispetto al passato.

Nell’articolo di oggi spiegheremo cos’è successo e come la Suprema Corte ha deciso di giustificare la decisione. Leggi alla mano, ecco tutte le motivazioni per fare attenzione a prendere mance sul lavoro perché le tasse sono in agguato.

Il caso preso in esame

La rivoluzione attuata dalla Corte di Cassazione è chiara. Le mance dovranno essere soggette al pagamento delle tasse. La decisione, espressa nella sentenza 26.512/2021, giunge dopo l’analisi di un caso arrivato all’esame degli Ermellini.

Il dipendente di un lussuoso hotel in Costa Smeralda aveva ricevuto, durante l’ultimo anno, cospicue mance dai vacanzieri in soggiorno presso quella struttura. Non si parla di pochi euro: la somma ammonta addirittura a circa 84mila euro. L’Agenzia delle Entrate ha, però, ritenuto che questa somma così ingente dovesse essere soggetta a tassazione, catalogandolo come reddito da lavoro dipendente non dichiarato.

La contesa è giunta alla Suprema Corte, che si è espressa come detto in precedenza: le tasse vanno pagate. Ma per quale motivo? L’analisi del principio normativo parte dall’articolo 51 del Testo Unico delle imposte sui redditi. Dopo la riforma IRPEF del 2004, è stata infatti introdotta una nuova definizione di “reddito da lavoro dipendente”. Questa non è, dunque, più circoscritta a quanto viene pagato mensilmente dal datore di lavoro come salario.

Attenzione a prendere mance sul lavoro perché le tasse sono in agguato

Si considerano tutte le somme e i valori collegate al rapporto di lavoro e percepiti a qualunque titolo dal lavoratore nel periodo di imposta, anche quando si tratta di donazioni o erogazioni libere. Quindi, anche le mance percepite quando si serve ai tavoli diventano un’entrata su cui il ricevente può fare, secondo la Corte, affidamento quasi certo.

La Suprema Corte si è espressa molto chiaramente: anche le mance, in quanto erogazioni liberali percepite dal lavoratore dipendente durante l’esercizio del suo lavoro, sono soggette alla nozione fissata dall’articolo 51 dal Dp3 917/1986.

Sono quindi tassabili come qualsiasi altro reddito percepito dallo stesso durante le sue attività lavorative. La decisione va in contrasto con la circolare 3/2018 dell’Agenzia delle Entrate che esclude dalla tassazione le donazioni di modico valore descritte nell’articolo 783 del Codice civile.

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