Astaldi non riesce a invertire la rotta. Quali obiettivi nel medio termine?

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Il titolo Astaldi  rialzo e si porta a 1.97€  1.23%.

Sul titolo non accenna a diminuire la pressione ribassista. Ci sono stati, infatti, diversi tentativi di rompere al rialzo la resistenza in area 2.0052€. Tale evento potrebbe indebolire la forza dei ribassisti. In caso contrario la corsa al ribasso può continuare verso gli obiettivi indicati in figura.

 

News: Fonte MilanoFinanza

“Andiamo avanti. Ci sono trattative avanzate”, ha detto oggi il presidente di Astaldi , Paolo Astaldi , a margine dell’assemblea degli azionisti della società, in merito agli sviluppi delle trattative per cedere la sua quota del ponte sul Bosforo in Turchia. “Ci sono anche state le elezioni in Turchia che hanno portato un po’ di incertezza. È chiaro che operazioni di questo genere sono sempre complesse e richiedono tempo per essere fatte bene”, ha aggiunto.

Intanto gli azionisti di Astaldi  hanno approvato questa mattina con il 99,94% dei voti favorevoli la proposta di aumento di capitale fino a 300 milioni di euro. La proposta di ricapitalizzazione ha come obiettivo “il rafforzamento patrimoniale e finanziario della società che le consentirà di meglio perseguire i piani di crescita e ulteriore rafforzamento delineati nel piano strategico 2018-2022”, si legge nei documenti dell’assemblea.

Entro il 30 giugno il gruppo delle costruzioni deve rendere noto al mercato se ha trovato un acquirente per il ponte sul Bosforo, elemento essenziale perché le banche del consorzio facciano partire l’operazione di rafforzamento di capitale. All’inizio del mese l’agenzia Bloomberg ha scritto che un potenziale acquirente per il ponte ha valutato la quota del 33% del gruppo italiano di costruzioni fino a 467 milioni di dollari per un valore complessivo dell’opera di 1,3-1,4 miliardi di dollari. Il prezzo potrebbe aiutare il piano di ristrutturazione di Astaldi  che ha in carico il ponte a un valore di libro di 350 milioni di euro.

La joint venture sarebbe, scrive l’agenzia americana, fra il gruppo di investimento turco, Global Yatirim Holding AS (il conglomerato edilizio ed energetico detiene il resto delle quote del ponte), il fondo londinese, Centricus Asset Management, e un investitore cinese e valorizzerebbe la società che gestisce il ponte autostradale sullo stretto del Bosforo in Turchia fra 1,3 miliardi e 1,4 miliardi di dollari. La joint venture stava completando la due diligence circa 20 giorni fa e doveva impegnarsi a presentare un’offerta vincolante ad Astaldi  prima di fine mese.

Astaldi ha spiegato lo scorso mese di aver bisogno di almeno “un’offerta adeguata” per la quota sul ponte prima di poter iniziare il progetto di aumento di capitale da 300 milioni di euro, che rientra in un più ampio piano di ristrutturazione da 2 miliardi. Eviterebbe in tal modo una condizione inclusa nell’accordo di sottoscrizione firmato con JP Morgan.

L’azienda ha cercato di vendere la partecipazione per mesi, dopo essere stata costretta a svalutare i crediti nei confronti del governo venezuelano. La cessione del ponte e l’aumento di capitale potrebbero aiutare la compagnia a tenere il passo con i rimborsi del debito e a rifinanziare i prestiti in scadenza (un prestito da 750 milioni di euro scade a dicembre 2020).

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