Assets finanziari da scegliere e previsioni per l’anno 2018: cosa mettere in portafoglio?

Manca ormai poco al 2018.

Alla vigilia di un nuovo anno ci domandiamo quale sia il trend dei principali mercati.

Cosa fare o non fare su indici azionari, obbligazioni, oro, petrolio, ma anche sul bitcoin?

Per rispondere a questa domanda useremo soprattutto il metodo PLT, modello di analisi trend following, con il quale basta monitorare a scadenze periodiche un mercato, per cogliere inversioni di medio/lungo termine.

Ovviamente, prima che intervenga un segnale di inversione, chi non è entrato a suo tempo deve restare flat, dal momento che nella logica trend following non viene definito a priori quando ci sarà la prossima inversione.

Anche se affiancheremo a tale modello indicatori proiettivi, per fornire alcune indicazioni ulteriori.

In un caso particolare, il bitcoin, visto che comunque tale modello sarebbe troppo tardivo rispetto alle dinamiche di questo strumento speculativo, ci serviremo solo di altri strumenti di analisi.

Ma procediamo con ordine.

MERCATI AZIONARI

I principali mercati azionari avevano dato un segnale long su PLT molto tempo fa, e risultano tuttora rialzisti.

Nel corso del 2018 andranno monitorare alcune scadenze, a partire dalla chiusura trimestrale di dicembre. E così via di trimestre in trimestre.

Consideriamo di seguito alcuni principali mercati.

Dow Jones: alert di potenziale inversione ribassista in caso di chiusura sotto 21279.

I supporti degli altri principali indici americani, da considerare in chiusura di dicembre (segnale di alert in caso di chiusura inferiore) sono:

Nasdaq: 6081;

S & P 500: 2407.

Peraltro, fermo restando che un’inversione va confermata da diversi segnali, comunque diversi metodi proiettivi indicano la rilevanza delle attuali quotazioni come potenziale punto di arrivo.

Non solo magic box, ma anche altri metodi, come un metodo di mia nuova ideazione, che sto testando in questo periodo, basato su curve sinusoidali con funzione proiettiva, indicano la possibilità che i mercati azionari intraprendano la strada dell’inversione ribassista di lungo.

Come sempre la precedenza va data alla visione trend following, quindi, volendo sintetizzare, possiamo dire: trend ancora rialzista, ma siamo entrati in una fase di potenziale inversione.

In caso di segnale di alert su PLT liquidare tutte le posizioni rialziste.

In tal caso il metodo indicherà un altro livello di supporto, rotto poi il quale si entrerebbe short.

Del resto, anche l’analisi fondamentale sconsiglia posizioni lunghe sull’azionario di lungo termine.

Definiamo di seguito i supporti di lungo di alcuni indici azionari europei, da monitorare in chiusura di dicembre.

Dax: 11868;

Ftse mib: 20703;

Eurostoxx: 3363.

Cosa dire, invece, del settore obbligazionario?

Probabilmente la tempistica degli investimenti andrà di pari passo con le scadenze del quantitative easing, anche se sia sul Bund, che sul Btp, diverse tecniche, tra cui armoniche sinusoidali e magic box, indicano possibile formazione di area di massimo.

Tuttavia è probabile che il trend prosegua al rialzo e non si intravedono segnali di inversione di lungo, se non sotto i seguenti supporti: btp:129,08, bund 157,12, livelli da monitorare in chiusura di dicembre.

Oro: segnali di probabile inversione rialzista sono intervenuti in corrispondenza di un setup delle sinusoidi armoniche e di magic box tra il 2016 ed il 2017. Da allora si è ingenerato un trading range, con segnale di PLT di chiusura di precedenti posizioni short.

Nuovo segnale long in caso di chiusura mensile sopra 1284.

Petrolio: complice la convergenza di target spazio/temporale di magic box e un setup desunto dalle armoniche sinusoidali, il petrolio aveva ripreso il trend rialzista di medio/lungo nel 2016.

Nonostante aspetti ciclici ed economici prospettassero la prosecuzione del trend ribassista, la convergenza di un fascio di armoniche sinusoidali nel periodo giugno/settembre 2017 ha favorito la ripresa dell’oro nero.

L’impostazione è rialzista di lungo e verrebbe smentita solo in caso di rottura di 44,56 con conferma in chiusura di dicembre.

Bitcoin: questo strumento finanziario merita un discorso a parte per le sue intrinseche peculiarità.

Nato come moneta elettronica alternativa a quelle ufficiali, è chiaramente divenuto più uno strumento speculativo, che da investimento, come è evidente anche dall’imperioso rialzo, che ha conosciuto in breve tempo.

Una puntata, più che investimento, con una limitata parte del proprio capitale può essere tentata, ma occorre considerare i rischi intrinseci in questo tipo di asset.

Per un verso dobbiamo ricordare che attualmente lo strumento è legittimo, ma non si possono escludere iniziative, a livello di singoli stati o internazionali, per limitarne, o proibirne l’utilizzo, che alcuni hanno paventato.

Questa potrebbe essere una grossa ipotesa sul futuro del bitcoin, o qualsiasi altra criptovaluta.

Per altro verso, la limitazione degli scambi ad un target di utenti ovviamente limitato, rispetto alla moneta tradizionale, nonché la possibilità di mani forti a condizionare gli scambi delle bockchain, possono alterare il normale funzionamento di analisi di trading.

Nonostante tali limiti, un tentativo di analisi è stato da me effettuato tramite magic box e armoniche sinusoidali su time frame settimanale.

Entrambi i metodi proiettavano un probabile massimo attorno agli attuali livello (magic box) e sugli attuali setup temporali (armoniche).

Sintetizzando: i mercati si trovano complessivamente in una situazione rialzista di lungo.

Seguendo segnali trend following si potrebbero generare occasioni interessanti al ribasso nel corso del 2018 soprattutto per i mercati azionari.

Da seguire un eventuale segnale rialzista sull’oro, mentre il bitcoin potrebbe essere “arrivato”.

Ancora in corso il trend rialzista sul petrolio, mentre il comparto obbligazionario, al pari dell’azionario, potrebbe fornire interessanti segnali al ribasso nel corso del 2018.