Asset allocation e outlook mercati e investimenti 2019

ProiezionidiBorsa

Quale asset allocation e outlook per i mercati ed investimenti dell’anno 2019?

Comparto Bond

L’outlook per il 2019 tutto ci indica tranne che un portafoglio statico.

Solo il comparto bond ci indica la possibilità di un’asset allocation discretamente stabilizzata.

I rendimenti attuali sono i migliori da qualche anno a questa parte.
Di conseguenza, si potranno mantenere le posizioni da inizio a fine anno con eventuali aggiustamenti in caso si presentassero opportunità particolari.

Vale a dire che per chi vuol starsene tranquillo sul reddito fosso e basta vale l’indicazione data già alcune settimane fa.

Vale a dire un mix di BOT e BTP scaglionati in modo prevalente verso il medio lungo termine delle scadenze compatibilmente con la non necessità di disporre dei capitali fino a scadenza.

La parte breve potrà essere (almeno il 30%) riversata(per chi può) sulle scadenze più lunghe nel caso di nuovi attacchi speculativi che facciano scendere i corsi e salire i rendimenti.

Salvo che per gli amanti del brivido nel 2019 eviterei accuratamente sia i Bond emergenti che Corporate.

Viceversa per chi vuole un po’ diversificare si potrebbe pensare di inserire qualche Tbond americano anche se l’area di acquisto potrebbe essere preferibile col cambio tra 1,17 e 1,18.

Pietanza ancora più saporita ma con ulteriore aggravio di rischio coi remunerativi bond australiani.

Bond dalle alte cedole ma dal rischio cambio elevato almeno fino ad area 1,69-1.74

Asset allocation e e Comparto Equity

Detto che una componente bond può starci per chi vuole bilanciare i rischi, ragioniamo ora soltanto sulla parte equity.

L’outlook per l’asset allocation azionaria per il 2019 non può certamente essere stabile nel corso dell’anno.

Il tranquillo tran tran da metadone del QE è nel dimenticatoio e in più la FED non ha ancora completato la fase di rialzo dei tassi che tanto disturba i desk azionari.

Nella primissima fase dell’anno qualche rimbalzo di tipo speculativo può anche capitare ma può interessare soltanto a chi opera in trading.

In termini di asset allocation fino alle idi di marzo converrà stare sotto-pesati su tutto il comparto equity.

Grande prudenza sino a marzo per l’asset allocatone azionaria

Salvo eventi particolari e al momento imprevedibili vari indicatori di Proiezionidiborsa ci segnalano infatti il minimo annuale tra fine  febbraio o, meglio ancora, sullo storico set-up della prima decade di marzo.

Fino a quel momento un approccio prudenziale è fortemente consigliato privilegiando settori come le utilities o il farmaceutico di solito in grado di reggere meglio le fasi critiche o titoli con dividendo alto.
Come mercati è più difficile fare la selezione per l’asset allocation in quanto l’outlook ribassista fino a marzo è generalizzato.

Solitamente sono i listini USA a tenere meglio e quindi quelli da cui pescare i titoli dei suddetti settori.

A questi affiancherei qualche titolo del FTSE100 e,sempre rigidamente sui settori più prudenti, anche dell’Eurostoxx 600.

Certamente da sotto pesare gli emerging a cominciare da Cina ed Hong Kong.

Bottom entro marzo e poi…Asset allocation

Su un bel minimo marzolino , magari in sell-off, ci si potrà “ricatapultare” sull’equity partendo dai titoli del DOW JONES per poi allargarsi via via agli altri indici USA e arrivare alle blue chips europee.

La FED sarà costantemente al centro dell’attenzione perché sarà proprio il mutamento di indirizzo monetario della banca centrale americana a determinare la repentina mutazione del sentiment e dell’ outlook.

La seconda riunione dell’anno della FED si terrà soltanto il 19 e 20 di marzo ma dovremo tenere gli occhi bene aperti.

La sensazione è che alle  pressanti richieste di Trump si potrà unire appunto una fase ancora più critica sulle borse tale da poter smuovere Powell e Co e a qualche dichiarazione anticipata…

Approfondimento

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