Asset allocation ideale per il secondo trimestre

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Quale può essere la migliore asset allocation per il secondo trimestre?

La view di JP Morgan

Prospettive incerte sul panorama mondiale non consentono di guardare all’immediato individuando una traiettoria precisa. Ad ogni modo, secondo quanto pubblicato recentemente da JP Morgan  il rischio di recessione è attenuato. Eppure, sebbene il capex non sembra indirizzato verso i minimi recenti, un rimbalzo non è attualmente in vista.

Per questo motivo la banca statunitense si mantiene sottopeso sui titoli azionari.

Pochi catalizzatori

Guadagni modesti caratterizzeranno l’equity all’interno dell’attuale contesto maturo e tardivo. Un quadro, peraltro, in cui non si individuano molti catalizzatori per un deciso rialzo dei guadagni. Per quanto riguarda le aree geografiche la preferenza continua a restare per gli Usa mentre l’Europa sarebbe da evitare. A livello mondiale sembrano essere favoriti i mercati emergenti, anche grazie ad un dollaro che resterà debole.

Asset allocation: il panorama mondiale

Ma al di là del report di JP Morgan, a livello mondiale, resta una paradossale certezza: la mancanza di certezze. Allo stato attuale delle cose non si sa come evolverà il sempre più contrastato iter della Brexit. Londra lascerà l’Europa: come e quando, però, restano un mistero. Un mistero da cui dipende, però, la sorte dell’economia inglese, tra le più grandi potenze al mondo, soprattutto per il settore finanziario. Cina e Stati Uniti, intanto, non hanno ancora trovato la quadra per la questione dei dazi e potrebbero incappare anche in altri problemi prima di un accordo. Roma, da parte sua, deve scontare una recessione tecnica che conferma una debolezza di fondo. Inoltre l’Italia è ancora più esposta rispetto alle altre economie, al rallentamento economico mondiale.

Wall Street

Nemmeno Wall Street può essere d’aiuto come esempio da considerare. Il 2018 è stato un anno che si è chiuso con una volatilità estrema, soprattutto per l’S&P 500 che ha registrato nell’ultima parte dell’anno un crollo del 20%. Un avvenimento che ha creato il panico soprattutto in chi ha confrontato lo stesso periodo con l’anno precedente, il 2017, ovvero quando lo stesso mercato era in piena fase rialzista. La volatilità, quindi, regna sovrana ovunque.

Schroders e asset allocation

Come comportarsi, allora, in un panorama del genere? Secondo Schroders potrebbe essere un’occasione per attingere al mondo delle commodity settore su cui l’outlook resta positivo. Il rischio dato da un dollaro forte sta venendo meno, a tutto vantaggio delle materie prime. In particolare tra i metalli Schroders ha una view positiva sull’alluminio i cui prezzi sono visti al rialzo. Buone notizie anche per il nickel grazie ad un mix fatto di offerta limitata e domanda in rafforzamento per la creazione delle batterie al litio.

 

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